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13 Dicembre 2018 - 11:30
Caterina Andorno e Marcello Borsetto
La cantina della Serra S.c.a. ha presentato domenica 2 dicembre alle 17, le nuove annate di vino Erbaluce Caluso 60 DOCG 2017, Barbera Rapela DOC 2017 ed il Nebbiolo Tupièl DOC 2016 durante la serata di degustazioni di vino dal titolo “La nostra storia dentro la bottiglia”. Presenti Caterina Andorno, presidente del Consorzio di Tutela e Valorizzazione Vini DOCG Caluso e Carema Piemonte DOC e Marcello Borsetto, di ritorno dalla missione a Bruxelles per rappresentare l’Erbaluce DOCG anche all’estero, a nome del Consorzio e dei soci della Cantina della Serra di cui fa parte. Situata sul versante sud della collina morenica della Serra Morenica, fondata nel 1953 da 99 soci di Piverone e dei paesi limitrofi per volontà di Adriano Olivetti, La Cantina della Serra ad oggi continua la sua attività con 250 soci dislocati in 18 comuni del territorio morenico in grado di produrre 12.000 quintali di uva ed innovando annualmente le tecniche di produzione vitivinicola. Borsetto, energico giovane imprenditore, spiega ai presenti la loro attività: “Il cambio d’annata è molto importante per i produttori di vino e si fa all’incirca in questo periodo. Allo scopo di promuovere il nostro lavoro, fatto con qualità e passione, abbiamo aperto le porte della Cantina condividendo con più persone possibili le varietà di vino che saranno disponibili per l’anno 2019 tramite le degustazioni. Ci teniamo a espandere i nostri confini, a far conoscere i nostri prodotti che rappresentano un territorio e la storia della nostra cantina non solo il vino in quanto prodotto finito”. La viticoltura è un’attiva che in Canavese è sempre esistita anche se adesso è in diminuzione e subisce la concorrenza spietata della produzione enologica e della pubblicità turistica dei territori delle Langhe Oggi, chi si dedica ancora in Piemonte alla produzione agricola è il 3 per cento della popolazione, per l’80 per cento costituita da anziani. “Come giovane imprenditore mi auguro al più presto di invertire questa tendenza al fine di non perdere il nostro patrimonio culturale enogastromico, puntando sulla qualità che ci contraddistingue e sulla promozione della nostra bellezza vitivinicola ed enologica” conclude Borsetto tra gli applausi generali, citando Carlo Petrini, fondatore di Slow Food che sta spronando i giovani ad un ritorno alla terra.
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