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13 Dicembre 2018 - 11:17
Il sindaco Angelo Canale Clapetto
Il sindaco, Angelo Canale Clapetto, si è rivolto a tutti. Alla Prefettura, alle due Regioni, Piemonte e Valle d’Aosta, Ativa e Sav, le società che gestiscono la A5. Silenzio. O tutt’al più promesse di aiuto e di intervento in un futuro prossimo. Parole, parole. Sopralluoghi e incontri. Ma di fatto, nulla. E ora c’è di nuovo il rischio chiusura per l’autostrada, la Torino - Aosta. che passa proprio sotto la montagna incriminata. Il pericolo di frana resta imminente. In località Chiappetti i massi potrebbe cadere da un momento all’altro. Non è una preoccupazione infondata. Tutt’altro. Da anni si accumulano fiori di studio e di rilievi eseguiti dagli enti competenti. L’Arpa lo ha detto chiaramente più volte e le simulazioni hanno confermato il pericolo. L’ultimo rapporto mette in luce che sui sette punti monitorati della montagna, due risultano stabili, tre invece presentano un movimento ordinario, altri due preoccupano, rispettivamente al “livello 2” e al “livello 3” che tradotto nel linguaggio tecnico significa che uno presenta “accelerazione”, l’altro ancora peggio, “rilevante accelerazione del movimento”.
L’analisi dei dati forniti dal sistema in occasione delle piogge di fine ottobre 2018, ha evidenziato una correlazione tra le piogge e l’attivazione del movimento di una parte dell’accumulo roccioso.
Propio per questo, l’amministrazione, qualche giorno fa ha emesso un’ordinanza dove ha dettagliato la situazione. “Con Ordinanze sindacali l’Amministrazione Comunale ha interdetto, già dal 2012, l’area interessata dal crollo. Parimenti ha sviluppato un progetto preliminare di bonifica trasmesso, nel 2015, alla Amministrazione Regionale e al Ministero dell’Ambiente, con previsione di interventi sia a carico dell’Amministrazione comunale che della Concessionaria autostradale. Ad oggi le misure strutturali versate nel progetto difettano di copertura finanziaria da parte della Regione Piemonte per quanto riguarda l’Amministrazione comunale”. Il sindaco, poi, nell’ordinanza, chiede al concessionario della strada di tenersi pronto ad intervenire nel caso in cui il fenomeno franoso dovesse peggiorare.
La concessionaria, Sav, infatti deve “provvedere immediatamente alla predisposizione di un piano di intervento volto all’interruzione del traffico veicolare nel tratto autostradale interessato da attivare al manifestarsi della prosecuzione dei movinenti delle masse rocciose, anche installando un sistema autonomo dell’evoluzione del fenomeno, che consenta la correlazione dei dati tra Amministrazione e Concessionario”. Tutti, quindi, devono tenersi pronti alla chiusura del tratto autostradale “qualora i dati di monitoraggio, disgiuntamente osservati, ravvisino la riattivazione di movimenti franosi; e ciò anche in assenza di ulteriore ordine specifico dell’Autorità comunale”.
In ogni caso, l’intento dell’amministrazione, non è quello di creare inutili allarmismi.
“Stiamo tranquilli - conclude il primo cittadino - è bene che la società concessionaria faccia analisi approfondite. Penso sia importante che il comune si muova facendo prevenzione e monitorando costantemente la situazione. Dobbiamo stare tutti attenti. Faremo tutti insieme un tavolo di lavoro e capiremo come agire. Si parla anche di una possibile bonifica a valle, vedremo”.
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