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21 Novembre 2018 - 16:21
L'ex sindaco Roberto Falcone
Carmelo Giammello, presidente dell’associazione Christmas Dreams, ci ha sperato fino all’ultimo. Ovvero fino a giovedì mattina, quando si è dovuto arrendere all’evidenza dei fatti e al “no” arrivato dal sindaco Roberto Falcone. Il “Sogno di Natale”, il villaggio natalizio che era stato allestito nel 2017 e mai più smontato, non verrà riaperto in occasione dell’imminente festività.
La struttura, presente da ormai un anno intero all’interno dei Giardini della Reggia, dovrà essere smantellata, specie vista l’ordinanza firmata dallo stesso primo cittadino della Reale per “abuso edilizio”.
Già, perché i 2 mila metri quadrati di struttura, dove l’anno scorso bambini e adulti hanno potuto ammirare da vicino il Villaggio, la Casa degli Elfi, la Stanza di Babbo Natale, la Fabbrica dei Giocattoli e addirittura l’ufficio postale - dove tanti piccoli hanno spedito la letterina a Santa Claus, speranzosi poi di vedere il 25 dicembre i propri desideri esauditi - sarebbero dovuti essere smontati già 18 febbraio scorso.
Ma poi, per motivi che solo Giammello effettivamente sa, lo smontaggio non è mai avvenuto. E così ecco l’ordinanza e anche l’avvio di una indagine da parte della polizia municipale di Venaria, con tanto di denuncia per “abuso edilizio” nei riguardi di Giammello.
E così, giovedì pomeriggio, ecco il “messaggio” di Babbo Natale, apparso sulla pagina Facebook de “Il Sogno di Natale: “Cari bambini, purtroppo quest’anno il Grinch con i suoi Uffici e i suoi burocrati mi ha tirato un bruttissimo scherzo! Non potrò venirvi a trovare alla Reggia di Venaria...ma sto già lavorando per incontrarvi a Natale 2019 nel mio nuovo bellissimo quartier generale. Buon Natale”.
Giammello è scoraggiato: “Dopo i 100 mila visitatori dell’anno scorso, questo evento era da ripetere. Ed eravamo tutti d’accordo. Tranne il Comune di Venaria, che ci ha bloccati per questioni di carattere paesaggistiche”.
Non è d’accordo Falcone: “Mi dispiace, sono consapevole che era una ricaduta economica sulla città, ma le regole devono essere rispettate. All’associazione era stato concesso un permesso di 120 giorni e poi la struttura doveva essere rimossa. Abbiamo anche cercato di venire incontro alle esigenze di Christmas Dreams, ma non ci hanno ascoltati”.
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