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04 Luglio 2018 - 12:03
Paola Borsello
In uno dei primissimi atti della Giunta Grassi, c’era stata, un anno fa, la decisione di dover sbrogliare la matassa legata alle “doppie vie”, ovvero a tutte quelle strade con nomi identici e che prima erano sotto o Borgaro, o Caselle o Leini.
Lo scorso 26 giugno, la Giunta ha deliberato, in via definitiva, i cambi di nomi, con le nuove vie che saranno tutte intitolate - nei prossimi mesi - a donne che hanno fatto la storia in Italia e nel Mondo.
“La scelta dei nomi – spiega il vicesindaco Paola Borsello – è frutto di quanto condiviso tra maggioranza e minoranza, ossia intitolare le vie a donne che, a livello locale, nazionale e internazionale, hanno rappresentato, per le azioni compiute nella loro vita, valori coerenti con i principi fondanti della Costituzione della Repubblica Italiana. Nello specifico si tratta dei nomi che hanno ottenuto i maggiori riconoscimenti, da parte delle donne mappanesi, in occasione della manifestazione pubblica organizzata lo scorso 8 marzo”.
Le vie che cambieranno denominazione saranno via Leonardo Da Vinci, ex Leini, che assumerà il nome di Via Madre Teresa di Calcutta; via Enrico Fermi, ex Borgaro, che assumerà il nome di via Margherita Hack; via Alessandro Volta, ex Borgaro, che assumerà il nome di via Rita Atria; via Mappano, ex Caselle, che assumerà il nome di via Maria Montessori. Ma anche via Tiziano Vecellio, ex Caselle, che assumerà il nome di via Ilaria Alpi.
Una nuova denominazione è stata assegnata anche al nuovo tratto interno di strada Cuorgnè, parallelo a via Marconi, che assumerà il nome di via Rita Levi Montalcini, mentre manterranno lo stesso nome via Galileo Galilei ex Borgaro e via Galileo Galilei ex Leinì “poiché quest’ultima, posta al confine, non presenta e non prevede a piano regolatore la necessità di assegnare dei numeri civici”, precisa l’assessore alla Viabilità, Massimo Tornabene.
“E’ stato un lavoro lungo e molto approfondito - spiega Tornabene - che ci ha portato a delle soluzioni che, come stabilito in Consiglio Comunale, hanno tenuto in considerazione sia il numero dei residenti che il numero e la tipologia delle attività economiche presenti, al fine di ridurre i disagi, diretti e indiretti, a cui i cittadini e le imprese dovranno sottostare”.
E c’è stata particolare attenzione “ai disagi che toccheranno le imprese, con riguardo a quelle artigiane, sicuramente meno attrezzate rispetto alle realtà industriali più strutturate”, chiosa Davide Battaglia, assessore alle attività economiche e produttive.
Le nuove denominazioni diverranno effettive non appena la Prefettura emetterà il necessario decreto, indicativamente entro un paio di mesi. Ovvero per inizio settembre. “A quel punto – conclude Tornabene – verrà data comunicazione ufficiale ai residenti e alle imprese interessate e verranno indicati gli adempimenti a cui potrà far fronte direttamente il Comune. I nostri uffici saranno poi a disposizione per gestire specifiche necessità che richiedano il diretto intervento dell’Amministrazione”.
Polemica con l’Apri di Bongi
Marco Bongi, presidente dell’Apri (Associazione italiana Pro Retinopatici ed Ipovedenti), poche settimane fa aveva chiesto alla Giunta Grassi di prevedere una via, una piazza o un giardino dedicato alla memoria di Louis Braille.
E per ora, di vie neanche a parlarne, visto che sono state intitolate a donne e nemmeno una a questo grande educatore, ideatore dell’alfabeto tattile, utilizzato in tutto il mondo dalle persone non vedenti. Tant’è che la “sua” Francia l’ha definito eroe nazionale e le sue spoglie riposano al Panteon di Parigi.
“Abbiamo appreso come la nostra richiesta non sia stata presa in considerazione - commenta Bongi -. Ed è un vero peccato. Avevamo anche ‘spinto’, se così possiamo dire, per una donna come Elene Keller, illustre scrittrice, attivista ed educatrice americana che dall’età di diciannove mesi dovette fare i conti con una doppia disabilità sensoriale, visiva ed uditiva. Neanche lei è stata presa in considerazione. Abbiamo capito che la Giunta Grassi non ama i consigli e le proposte. Ne prendiamo atto e ora lo facciamo sapere alla cittadinanza. Anche perché Mappano ha ancora dei problemi da risolvere, a livello di abbattimento di barriere architettoniche e di assenza di piste tattili per noi portatori di disabilità visive”.
E Bongi, poi, fa un appunto: “Non faccio polemiche sui nomi, ma ci sono personalità come Margherita Hack e Rita Levi Montalcini che sono morte nel 2013 e nel 2012, ovvero prima dei dieci anni previsti per poter intitolare una via”. Ma questo aspetto potrebbe essere “bypassato” con semplicità, visto che con la circolare numero 18 del 29 settembre 1992, il Ministero dell’Interno ha fornito direttive alle Prefetture sul rilascio delle autorizzazioni per intitolazioni di vie, piazze, monumenti e lapidi, scuole ed aule scolastiche o altri luoghi pubblici a persone che siano decedute da meno di dieci anni.
In queste circostanze, l’Amministrazione comunale deve presentare un’istanza allegando la delibera di giunta comunale concernente l’oggetto della richiesta e la planimetria dell’area territoriale interessata. Ma anche il curriculum vitae.
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