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21 Giugno 2018 - 16:19
Forse non tutti sanno che alla Venaria, nel padiglione di caccia del Castello, verso la seconda metà del 1700, nacque la Scuola Veterinaria piemontese.
Più precisamente venne fondata nel 1769 per volere del re Carlo Emanuele III, che aveva deciso di inviare quattro chirurghi a Lione per studiare approfonditamente una scuola che in Francia esisteva già da sette anni, dal 1762.
Fu il dottor Giovanni Brugnone a carpirne i segreti e a realizzarla nella Reale, diventandone il primo direttore ma anche l’unico insegnante. Una scuola che, come spiega il Dipartimento di Veterinaria, “dipendeva dal ministero della guerra ed era finalizzata principalmente alla cura dei cavalli per l’esercito”.
Dopo alcuni spostamenti e una sospensiva tra il 1814 e il 1818, e dopo la restaurazione della monarchia sabauda, la scuola riaprì nuovamente a Venaria con la direzione di Carlo Lessona. A Venaria la scuola tornò nuovamente nel 1841 e fino al 1847.
Adesso, la città di Venaria ha recentemente gettato le basi con il Museo di Veterinaria dell’Università di Torino per organizzare le celebrazioni “che vedranno Venaria Reale protagonista il 1 settembre 2019 dei festeggiamenti per i 250 anni dalla fondazione in cittá di una delle 4 scuole di veterinaria più importanti in Europa, insieme a Parigi, Vienna e Lione - come precisa l’assessore Antonella D’Afflitto -. La sede fu prima la Corte Pagliere, edificio della Cassa Depositi e Prestiti, dove gli affreschi dei grandi cavalli sulle pareti di una sala, ancora lo ricordano, come la Sala del Cavallo. Poi nell’Ottocento in Palazzo Carignano, Infermeria Quadrupedi”.
In questo primo incontro erano presenti Marco Galloni, direttore scientifico dell’Archivio Scientifico e Tecnologico Università di Torino e Patrizia Peila, responsabile del Museo di Veterinaria, oltre al sindaco Roberto Falcone e ad Andrea Scaringella, a nome e per conto della Reggia di Venaria.
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