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19 Giugno 2018 - 15:12
Tutti pazzi per la tre giorni di “Shake’n’Roll”. La città ha ballato, cantato e suonato ripercorrendo nella memoria quel boom economico che fece assegnare a Settimo il titolo di città. Ma un evento così imponente non si improvvisa: Manuela Gallocchio, in arte Manu Manuche, direttrice artistica della manifestazione lo sa bene.
La sua band, la “Shake’n’Roll” è diventato un marchio di qualità. Manu Manuche ha rivendicato con forza la “maternità”, il progetto di una manifestazione in cui si sono esibite band di primissimo piano ed hanno partecipato alla rassegna i campioni del mondo e gli atleti della Nazionale italiana di Boogie, al palazzetto dello Sport di via San Benigno, per un seminario di ballo a cui hanno partecipato 75 coppie.
L’evento è stato organizzato dai commercianti di Incentro Settimo con il patrocinio della città di Settimo, Fondazione Ecm e con la collaborazione di Suoneria, Pro Loco Settimo e altre associazioni tra cui spicca la Federazione Italiana Danza Sportiva e il Cus Torino. Un gioco di squadra che ha fatto incontrare a Settimo il mondo del Rockabilly e del Boogie Woogie, un evento rarissimo per chi vive quel tipo di passione. Ecco perchè Shake’n’roll può diventare un riferimento per tutto il nord Italia, come lo è il Summer Jamboree di Senigallia. “Sono felicissima di aver portato l’eccellenza a Settimo – dice Manu Manuche - . La piazza era stracolma di gente, perchè questo tipo di musica coinvolge tutti, anche i bambini. E’ l’unico genere musicale che riesce a fare questo”. Oltre alla Shake’n’Roll Band, la “resident” band che ormai da anni smuove le anime e shakera i corpi dei settimesi a suon di riff rocknroll nelle notti d’estate, si sono alternati tre gruppi che hanno fatto di questo genere il proprio stile di vita: venerdì 15 The Class Of ’58, un’intera famiglia in stile doo Woop è arrivata dall’Inghilterra, e sempre dal Regno Unito l’acclamatissimo ed attesissimo Si Cranstoun con la sua band si è esibito sabato 16 giugno. Domenica 17, sono saliti sul palco i divertentissimi ed italianissimi Four Vegas. E tra le lezioni di danza, gli aperitivi e le mostre fotografiche, ed i live acustici ha suonato anche “La DJ più 50s che esista”: Giusy Wild, la settimese che ha varcato i confini della città portando la sua musica nei più importanti festival europei. E non è mancato il tema della solidarietà, con la parte dedicata all’associazione Ugi, l’Unione genitori Italiani, che presta la sua opera all’ospedale Regina Margherita.
“Mi piacerebbe vedere una festa così anche nel quartiere del Borgo Nuovo” conclude Manu. E i sogni, si sa, a volte si avverano.
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