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22 Maggio 2018 - 18:39
LA PROTESTA. I lavoratori della TNT fuori dai cancelli del deposito di Strada San Giorgio a Settimo.
I lavoratori della Tnt, autisti ed impiegate, si sono dati appuntamento fuori dai cancelli del deposito di strada San Giorgio, per unirsi nella protesta. I corrieri della Fedex, il colosso americano delle spedizioni che acquisì la Tnt nel mese di maggio 2016, hanno fatto sentire la loro voce contro il piano che prevede 361 licenziamenti e 115 trasferimenti, con la chiusura di 24 filiali operative su 34. A Settimo, i contratti di lavoro messi in discussione sono 33. Il nuovo progetto aziendale prevede la chiusura del deposito di via De Francisco, con l’obiettivo di ottimizzare quello di strada San Giorgio. Per conoscere il destino dei lavoratori e le prossime condizioni contrattuali bisognerà aspettare il 25 maggio, giorno in cui l’azienda incontrerà i sindacati a Roma al Ministero dello Sviluppo Economico.
L’adesione allo sciopero nazionale “è stata totale”, affermano Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti che denunciano “il tentativo delle due aziende di utilizzare i lavoratori interinali per sostituire i dipendenti in sciopero, violando le leggi”.
Lo sciopero ha convolto tutti i depositi Tnt in Italia: a Torino circa 250 lavoratori hanno partecipato al corteo in corso Giulio Cesare, mandando in tilt la circolazione stradale. Anche i lavoratori settimesi, dopo il presidio organizzato davanti ai cancelli della filiale, si sono uniti al corteo . ‘Tutti noi trattati come pacchi’, ‘Profit senza people’, hanno urlato i dipendenti. “Se c’è la volontà di affrontare un negoziato serio e responsabile con il sindacato, ora serve un atto di responsabilità con il ritiro delle procedure di licenziamento ed i trasferimenti”, afferma la segretaria nazionale della Filt Cgil Giulia Guida. Solidarietà ai lavoratori Fedex, che sono andati a Roma con uno striscione, è arrivata domenica all’Angelus da Papa Francesco.
“Fedex - spiega Teresa Bovino, segretaria generale della Filt Cgil Torino - dopo due anni di studio del processo di integrazione, ha deciso di partire dai licenziamenti nonostante abbia chiuso il secondo trimestre del 2017 con ricavi per 16,31 miliardi di dollari e un utile netto di 755 milioni di dollari. Il 20 aprile ci ha annunciato quattro procedure, due di licenziamenti collettivi e due di trasferimenti collettivi. Coinvolgeremo nella mobilitazione anche i drivers della Tnt, un centinaio di ragazzi dipendenti di società terze che si aspettavano di diventare dipendenti diretti della Fedex Tnt e invece sono stati licenziati. L’idea dell’azienda è quella di seguire il modello della terziarizzazione di Tnt per risparmiare sul costo del lavoro”.
Altre due giornate di protesta sono già fissate per il 31 maggio e il 1° giugno.
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