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IVREA. Processo Olivetti, cade la tesi dell' 'accelerazione' delle malattie

E' stata la controversia scientifica sul tema del cosiddetto "effetto acceleratore" nelle malattie provocate dall'amianto a far cadere le accuse al processo Olivetti, terminato oggi in corte d'appello a Torino con l'assoluzione di tutti gli imputati. Questa l'analisi che, nell'attesa del deposito delle motivazioni della sentenza, viene fatta sia dall'accusa che dalla difesa. "In pratica - spiega uno degli avvocati - il dirigente è considerato responsabile solo per i primi due anni di esposizione del lavoratore all'amianto. In questo caso De Benedetti è stato in carica a partire dal 1978 e i dipendenti erano stati colpiti dalla patologia in un periodo precedente. Se fosse accertata l'esistenza di un "effetto acceleratore" sarebbe diverso. Ma nella comunità scientifica non c'è un consenso unanime. E quindi la giurisprudenza non può tenerne conto".
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