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12 Aprile 2018 - 16:36
Da sinistra: Paolo Magnano (Anpi Leini) e Marco Magnano (consigliere "Uniti per Leini")
Le avevamo viste tutte ma questa fa proprio sbellicare dalle risate. E adesso ve la raccontiamo.
A pochi giorni dalla discussione in consiglio comunale sulla ‘delibera antifascista’, ci è arrivato tramite posta elettronica un comunicato dell’Anpi di Leini che esprime piena approvazione “in quanto segnale positivo nel clima politico complessivo del Paese”.
Ce l’ha spedita, con tanto di rispettosi “saluti antifascisti”, il punto di riferimento dell’Anpi cittadino, Paolo Magnano.
Ah, bene. E sapete chi è?
Il fratello di Marco Magnano, il consigliere di ‘Uniti per Leini’ che quella delibera l’ha presentata. Non che servisse verificare all’Anagrafe, basta notare nelle foto qui in pagina la stessa capigliatura sbarazzina e il medesimo foulard con il tricolore italiano. Ecce fratelli.
E ormai si sa che Uniti per Leini, Anpi e pure Libera sono un po’ la stessa cosa, ma evitare le comiche ogni tanto ci farebbe bene, che a forza di continuare a ridere ci sta venendo il mal di pancia.
Neanche siamo riusciti a cominciare a leggere il comunicato che proprio già non ne avevamo più. “Apprendiamo che il Comune di Leinì (...) ha approvato per delibera di non concedere i propri spazi istituzionali a soggetti che non si riconoscono nei valori della Costituzione”.
Avete letto bene: “apprendiamo”. Chissà come. Ce l’immaginiamo la scenetta, a casa Magnano. Marco che a pranzo alza lo sguardo dal piatto di spaghetti antifascisti, abbandona la forchetta antifascista, guarda Paolo con i suoi occhi antifascisti, e gli fa: “Abbiamo approvato la delibera antifascista”. E il fratello, tutto goduto, due secondi dopo a spedirci il comunicato (sì, antifascista).
Le risate proseguono fino alla fine del testo, dove c’è il cazziatone alla minoranza.
“Accogliamo quindi con soddisfazione questa presa di posizione - conclude l’Anpi - rammaricandoci soltanto per il fatto che non sia passata all’unanimità come invece è successo in altre realtà”. E chissà cosa sarebbe successo se la delibera l’avesse presentata la minoranza e il fratello non l’avesse votata. Probabilmente non ci sarebbe stato modo di sganasciarsi dalle risate. E allora, in fondo in fondo, è andata bene così. Con i fratelli Magnano che se la suonano e se la cantano...
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