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TORRAZZA. Gli anfibi rari nella zona industriale salvano il paese da nuove discariche

TORRAZZA. Gli anfibi rari nella zona industriale salvano il paese da nuove discariche

"Datemi un tritone crestato e salverò il paese dalle nuove discariche”.

Sembra uno slogan tirato fuori da qualche cartone animato targato Walt Disney e invece è la descrizione perfetta di quanto sta accadendo in questi giorni nel Comune di Torrazza.

Il sindaco Massimo Rozzino ha  infatti dato vita ad un progetto ambientalista che prevede un’indagine faunistica sul territorio, che interessa in modo particolare  la zona industriale.

Qui, nel 2015, Andrea Ciraci, allora studente universitario di Livorno Ferraris ad un passo dalla laurea magistrale in Biologia dell’Ambiente all’Università di Torino, aveva scoperto la presenza di alcuni piccoli anfibi rari. Tritoni crestati, tritoni punteggiati, rospi smeraldini, raganelle italiane e rane di Lessona considerati animali di specie protetta dal Ministero dell’Ambiente e addirittura dall’Unione Europea.

A favorire la loro comparsa, l’elevata percentuale di umidità, che nell’area industriale era più alta che in altre zone a causa della presenza dell’argilla.

A più di due anni di distanza, la scoperta è stata riportata a galla da Riccardo Cavalcante, vent’anni appena, studente di Scienze Naturali e Biologia all’Università e promotore, a Livorno Ferraris, del Centro Emys, per salvare dall’estinzione una razza rara di testuggine palustre, la Emys orbicularis.

Ha preso carta e penna e ha scritto al primo cittadino torrazzese.

All’interno del territorio confinante con il S.I.C “Isolotto del Ritano - si rivolge a Rozzino -, sono presenti una serie di ambienti umidi che ospitano una discreta popolazione di anfibi. Tra queste spicca il tritone crestato”. Un animale che, a detta del ragazzo, sarebbe a rischio estinzione. Ma non a Torrazza.

Sarebbe auspicabile - aggiunge - avviare un progetto di indagine per comprendere la distribuzione di questa specie e di tutte le altre specie anfibie che vivono in questi ambienti umidi, per poter avviare, in un prossimo futuro, un progetto di tutela delle zone...”.

La sua richiesta ha subito ottenuto il parere positivo del sindaco Rozzino, che, a dir la verità, aveva già pensato di sfruttare la presenza di questi animali per impedire l’insediamento di nuove discariche. Lo fece un anno anno fa quando dovette lottare per evitare la costruzione della Cella 9 da parte della Torrazza srl e farà così anche in futuro quando l’analisi faunistica darà i suoi risultati. “Ho usato questo argomento come osservazione quando era stata manifestata la volontà di ampliare la discarica”, rivela.

E continuerà a farlo tutte le volte che qualcuno si presenterà con un progetto che potrebbe causare un danno ambientale al paese. “Si tratta di una bella scoperta per il nostro Comune e noi come amministrazione, cercheremo di valorizzarla e proteggerla con tutti i mezzi che abbiamo a nostra disposizione...”.

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