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IVREA. Siamo lavoratori non schiavi

IVREA. Siamo lavoratori non schiavi

Ennesima tornata di licenziamenti in Comdata, la multinazionale dei servizi che ha deciso di tagliare sui lavoratori già precari.

“È inaccettabile che ad un’azienda da cui dipende una fetta essenziale del reddito di una vasta porzione di territorio venga permesso di fare il bello ed il cattivo tempo a piacimento. Cosa dovrebbero fare adesso le masse di uomini e donne che d’improvviso si ritrovano senza lavoro? Noi scendiamo in campo in prima persona offrendo assistenza legale gratuita alle vittime dei tagli della Comdata. Contattateci!”

A parlare è Igor Bosonin, responsabile di CasaPound per il Canavese, che si scaglia contro le scellerate politiche economiche del territorio.

Aggiunge: “Dopo anni di contratti di somministrazione in cui i lavoratori non hanno avuto la stabilità necessaria ad una vita dignitosa, alla formazione di una famiglia, all’acquisto di una casa di proprietà, adesso l’azienda si permette anche di togliere le briciole che dava in pasto ad un territorio affamato di lavoro come è il Canavese. Come mai viene permesso questo? Chi è complice di questo scempio? Cosa hanno fatto in questi anni i sindacati? CasaPound invoca da anni la nazionalizzazione delle imprese da cui dipende l’esistenza di migliaia di persone. Con noi ad amministrare il territorio nessun imprenditore senza scrupoli potrebbe pensare di disporre a piacimento del futuro di migliaia di italiani, magari continuando a vendere i propri servizi sul nostro territorio”.

CasaPound giura battaglia al precariato ed alla disoccupazione nel Canavese, immaginando per il territorio un futuro in linea col glorioso passato. “Ivrea era un tempo il florido capoluogo economico del nord del Piemonte” conclude Bosonin “Oggi sta morendo. Vogliamo invertire la rotta”.

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