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09 Marzo 2018 - 10:11
C’e un legame speciale che unisce Laura Curino al Soroptimist International: il saggio “Una stanza tutta per sé” della celebre scrittrice inglese Virginia Woolf (1882-1941), che ha dato il titolo all’omonimo progetto nazionale del Soroptimist International d’Italia, attuato in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri e volto alla realizzazione, su tutto il territorio italiano, di oltre 100 Aule di ascolto dedicate alle donne vittime di violenza, e che ha ispirato all’autrice e attrice torinese, attuale direttore artistico del Teatro Civico “Giacosa”, uno dei suoi lavori più intensi.
Le Stanze sono aule per le audizioni allestite all’interno delle Caserme dei Carabinieri, ambienti protetti, accoglienti e tecnologicamente attrezzati, creati per sostenere la donna nel delicato momento della denuncia. Lo spirito con cui il Soroptimist ha affrontato tale realizzazione è lo stesso che permea di sé il testo che la Woolf scrisse nel 1929 e che rappresenta un manifesto contro la discriminazione sessuale.
Un saggio dal quale la Curino ha tratto l’ispirazione per la pièce teatrale “Una stanza tutta per me. Ovvero: se Shakespeare avesse avuto una sorella!” Con la collaborazione di Michela Marelli, l’attrice ha infatti raccontato, con garbo e ironia, il mondo affascinante della Woolf e del Circolo Bloomsbury, e ne ha tratto suggestione per evidenziare quanto anche oggi l’arte sia negata a molti: “non più e solo una questione di maschile e femminile, - ha spiegato - ma di libertà di espressione generazionale”.
Ospite d’eccezione della conviviale, tenutasi alla Trattoria Moderna “Il Simposio” di Banchette il 10 gennaio scorso, l’attrice ha raccontato alle socie e ospiti il percorso creativo che ha dato origine alla pièce teatrale dove “la stanza tutta per sé” ha acquisito l’ulteriore significato che da spazio fisico l’ha resa spazio mentale di una donna libera, in grado di esprimersi e dedicare la propria vita alla realizzazione di sé stessa in piena autonomia espressiva ed economica.
Virginia Woolf e Laura Curino sono state dunque le protagoniste straordinarie di una serata speciale: due donne che, attraverso la loro arte e in epoche diverse, hanno spronato e spronano le donne a risvegliarsi, a rimboccarsi le maniche, a non tradire i propri sogni ed ambizioni. Educazione e istruzione, dignità e rispetto, condanna di ogni forma di violenza contro la donna sono i temi declinati da entrambe. Ecco il motivo per cui “Una stanza tutta per sé” è il titolo dato dal Soroptimist International d’Italia al progetto nazionale per definire gli spazi protetti per l’audizione delle donne vittime di violenza.
Ines Bisi
Presidente
Soroptimist International
Club di Ivrea e Canavese
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