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08 Marzo 2018 - 10:38
Compagnia Andromeda Luca Spitale, secondo da destra...
La concessione triennale all’assocazione “Il Contato del Canavese”, per la gestione del teatro Giacosa scadrà il 31 agosto e non sarà più prorogata, perchè di proroghe ce n’è già stata una e la seconda non si può fare. Lasciare la decisione all’amministrazione che verrà? Sarebbe bello, ma non ci sarebbe più stato il tempo materiale per organizzare la stagione 2018/2019. Insomma, una strada a senso unico e un bando da mettere in piedi in fretta in furia.
La notizia, rimbalzata di bocca in bocca nel day after dello scorso consiglio comunale, poteva anche rimanere lì, buona buonina.
E invece? E invece “no”, dato che qualcuno, tra le pieghe di un vivace dibattito divampato tra maggioranza e minoranza, ci ha subito visto un tentativo di inserire, o per meglio dire, di “favorire” la Compagnia Teatrale Andromeda tra le cui file di attori c’è anche - fiato alle trambe e rullo di tamburi - il segretario cittadino del Pd Luca Spitale. C’è lui, poi Angelo Patti, Matteo Chiantore, Teresa Gioda, Sara Ugorese, Alice Mistretta, Ottavia Capusella, Fiorella Pacetti e Luca Vincent Pecora. E sono tutti eporediesi doc, ma con diritto di cittadinanza al teatro Bertagnolio di Chiaverano.
“Ma non diciamo puttanate - inforca senza badare al bon ton e senza tanti giri di parole l’assessore alla cultura Andrea Benedino - Sto agli atti e ai fatti. La verità è che andremo sostanzialmente a riproporre un bando sulla falsariga dei contratti precedenti. E ci saranno regole stringenti per tutelare gli interessi della città e dell’Amministrazione comunale. Insomma abbiamo bisogno che chi vincerà la gara abbia una certa solidità economica e non ci faccia correre dei rischi...”
Epperò ci sono (e lì restano), nero su bianco e carta canta, quelle dichiarazioni sibilline quanto basta del capogruppo Pd Fabrizio Dulla.
La sua sintesi non fa una grinza. C’è una compagnia che si prende in concessione il teatro, ma l’Amministrazione comunale partecipa con un sacco di soldini o, se si preferisce, di soldoni, perchè lo considera un servizio offerto alla cittadinanza. Ma anche perchè, (e son musica e parole di Fabrizio Dulla) “solo con i biglietti non starebbe in piedi”. Ergo? Se c’è un interesse pubblico si devono perseguire anche gli interessi culturali della città, per esempio favorendo le compagnie di teatro locali...
E “boom”. Eccola qua l’illuminazione. Interessi locali, più compagnie di teatro locale, uguale Andromeda di Luca Spitale...
“Chiedo scusa se mi sono permesso di dare dei suggerimenti all’assessore...”, ha concluso Dulla, ma ormai ciò che aveva detto lo aveva detto
“Per intanto - mette le mani Benedino - La compagnia teatrale del segretario del Pd non è l’unica in città. Aggiungo che non credo abbia la solidità economica per proporsi ad un bando di questa complessità. Considero il suggerimento del mio capogruppo un auspicio e infatti tra i criteri dati ai funzionari nella stesura delle regole abbiamo suggerito che i futuri gestori prestino più attenzione a compagnie con dimensione almeno regionale....”. E Benedino cita Andromeda, ma anche Pubblico08 di Marco Peroni, Francesca Lenzi Paola Racca e, toh guarda, dell’ex segretario Pd Dimitri Buracco Ghion, s’intende prima di Spitale e dell’indimenticato Matteo Fanciulli...
“Lo ripeto - insiste Benedino - Si tratterà di un semplice auspicio, inserito come indirizzo politico... Vorremmo che al Giacosa, oltre che ospitare compagnie teatrali di tutta Italia si proponessero spettacoli prodotti o co-prodotti in città, con attori eporediesi che abbiano maturato una certa esperienza...Cito non a caso Simonetta Valenti...”.
E per farlo, tra le altre cose, nella convenzione, si aumenteranno le giornate a disposizione del Comune, che passeranno da un minimo di 25 a un minimo di 30.
“Speriamo solo che ci siano una moltitudine di partecipanti...”, passa e chiude Benedino.
E le opposizioni? Tutte concordano, non certo con lo stesso obiettivo di Dulla, che “la gatta frettolosa ha fatto i gattini ciechi”. E se il grillino Pierre Blasotta vuole capire se 2 più 2 farà 4 e non tre, Francesco Comotto sente puzza di bruciato e si chiede come mai non si sia pensato al rinnovo della concessione con qualche mese di anticipo (“lo sapevate da tempo che sarebbe scaduta ad agosto”)
Dentro lo stesso solco l’azzurro Tommaso Gilardini, più concentrato sui numeri, per la verità.
“Nella gestione del teatro Giacosa - dice e chiede di stare all’occhio - la cosa più importante è la parte economica. I 200 mila euro del Comune sappiamo bene tutti che non bastano e molto si fa con il sostegno del mondo produttivo e delle fondazioni bancarie...”.
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