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IVREA. Da fabbrica a fabbrica di brevetti. L’idea di Blasotta

IVREA. Da fabbrica a fabbrica di brevetti. L’idea di Blasotta

Pierre Blasotta

Dalla fabbrica in mattoni rossi, ad un nuovo polo tecnologico hi-tech. “Lo ammetto - ci dice il grillino Pierre Blasotta - parlare di incubatore di start-up e di coworking, ha un certo fascino, ma spesso queste esperienze trasformano il mercato creando grossi profitti per se stessi e mangiando il mercato ai player tradizionali. Altro discorso è riutilizzare lo stabile per un qualsiasi progetto a fini economici, in questo caso le imprese si mettono sul mercato, traggono profitti, avranno un indotto, per alcuni aumenterà il lavoro, per altri calerà o chiuderanno....”

E secondo Blasotta la differenza tra il far crescere i profitti di una cordata o  il territorio, sta tutta nella capacità delle aziende di potersi autosostenere.

“L’unica strada è la ricerca, questa sì farebbe veramente crescere il territorio - aggiunge - Bisognerebbe trovare una formula equilibrata che consenta agli inquilini di fare profitti e di destinarne una parte alla ricerca. Perchè la ricerca prima o poi dà i suoi frutti, ovviamente bisogna individuare il settore giusto, ma un team che “produce brevetti” da poi concedere con opportune royalty alle aziende del territorio a prezzi agevolati sarebbe una distribuzione di ricchezza intellettuale ed economica....”

Cosa ci vuole?

Blasotta la fa semplice. “Una rigida selezione all’ingresso, un business plan e una valutazione “intellettuale” degli operatori ospitati.”

Insomma, da fabbrica, a fabbrica di brevetti.

Si, capisco che l’idea è bizzarra ma è da decenni che ci vengono proposte rodate e “solide” proposte di sviluppo ed il risultato è che siamo al palo. La follia, sosteneva Edgar Allan Poe è il grado più alto dell’intelletto, nessuna scoperta è derivata da un freddo e asettico calcolo, varrebbe più che mai la pena di rompere gli schemi...”.

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