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15 Novembre 2017 - 09:02
funghi
L’allarme è stato lanciato dall’Asl To4: funghi radioattivi in Valchiusella. Non è uno scherzo.
Lo dicono. Lo dimostrano e lo certificano le analisi di spettrometria gamma effettuate nell’ambito del piano di monitoraggio nazionale della radioattività ambientale dal laboratorio Arpa di Ivrea. Succede a Meugliano su un campione di funghi appartenenti alla specie “Xerocomus badius”, comunemente chiamato “castagnino o “castagnìt”.
“Sono stati rilevati - scrivono i tecnici - livelli significativi di radioattività (Cs-137)...”.
Sembrerebbe, ma il condizionale è veramente d’obbligo, che il motivo della presenza di questa sostanza sia ancor da far risalire al disastro di Chernobyl risalente al 1986, cioè a più di 30 anni fa. Ne sono convinti un po’ tutti, sia all’Asl che all’Arpa.
Per farla breve, considerato che questa specie ha presentato la stesse problematiche su campioni prelevati in altre parti del Piemonte, l’Asl ha ritenuto necessario sconsigliarne il consumo, estendendo a titolo precauzionale, questa misura anche ai funghi appartenenti alla specie “Rozites caperatus”, altra specie notoriamente ipercaptante.
Doveroso per l’Asl precisare anche “che tale misura precauzionale non deve essere estesa automaticamente ai funghi appartenenti ad altre specie in quanto la maggior parte, tra cui ad esempio il ben noto Boletus edulis (porcino), presentano normalmente concentrazioni di radioisotopi molto inferiori anche quando condividono il medesimo ambiente dei funghi segnalati.
Insomma sarà anche panico, ma un panico controllato, per tutti i cercatori appassionati di questo prodotto della natura. In ogni caso, visto che i funghi non sono un elemento primario della dieta umana il pericolo per la salute è relativamente molto basso. Il Cesio 137 sarebbe infatti dannoso solo se assunto in grandi quantità e di frequente. Per eventuali informazioni/chiarimenti telefonare alle sedi S.I.A.N. di Ciriè ( 0119217615) – Settimo (0118212363) – Ivrea (0125414712)
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