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13 Novembre 2017 - 11:26
Dal 1924 in piazza Vittorio Veneto è presente un monumento dedicato ai Caduti della prima guerra mondiale.
Un’opera fortemente voluta da un comitato composto da cittadini venariesi che volevano dedicare un monumento a chi aveva combattuto per l’Italia durante la guerra del 1915-1918, che venne donato alla città nella notte tra il 3 e il 4 novembre del ’24 e inaugurato nel pomeriggio del 4 novembre, festa delle Forze Armate.
A distanza di 93 anni dalla nascita dell’opera realizzata dallo scultore Giuseppe Nori, e anche grazie alla fusione del bronzo da parte dei fratelli Chiampo, l’Unione Edile e Affini di Venaria Reale ha deciso di rimettere mano all’opera, riportandola ai fasti di un tempo.
Prima ridipingendo le scritte, con un colore oro, relative a tutti i nomi e i cognomi dei militari caduti in guerra.
Poi restaurando la cancellata, “che era stata tolta in occasione del restyling della piazza stessa”, precisa Enzo Bentivegna, presidente dell’Unione Edili e Affini.
All’inaugurazione erano presenti una rappresentanza del 34° Gruppo Squadroni AVES “Toro”, il colonnello Edmondo Dotoli del 5° Artiglieria Lanciarazzi ‘Superga’ di Portogruaro, Carabinieri, Corpo Polizia Municipale, Associazioni militari civili e cittadini. Con loro anche il corpo musicale “Giuseppe Verdi” di Venaria Reale e il Coro Tre Valli di Venaria, che hanno allietato la giornata con i canti che hanno caratterizzato l’epopea della prima guerra mondiale.
A fare gli onori di casa, il sindaco Roberto Falcone e il presidente del consiglio comunale Andrea Accorsi. Il monumento è stato benedetto da don Diego Maritano, cappellano militare.
“E’ stato emozionante - commentano Bentivegna e Gianfranco Colosi - che a questa cerimonia fossero presenti gli eredi dei reparti militari che presenziarono all’inaugurazione del 1924. Per questo voglio ringraziare il 5° Artiglieria Lanciarazzi ‘Superga’, erede del Reggimento capostipite dell’artiglieria italiana, che nacque proprio qui a Venaria. Così come la rappresentanza dell’Aves Toro, dei carabinieri e dell’esercito. Questo intervento ristabilisce l’unicum dell’opera e di aver tutelato il profondo valore simbolico di questo importante luogo della memoria, della nostra storia, di quanto fatto da giovani ragazzi nella guerra del ’15-’18”.
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