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06 Novembre 2017 - 09:38
Daniele Volpatto, capogruppo Pd
Un occhio di riguardo per le frazioni e per le borgate, dando loro voce e qualche soldo in più in occasione del prossimo bilancio.
Lo ha chiesto il Partito Democratico, l’altra sera, in consiglio comunale, per bocca del capogruppo Daniele Volpatto. E che non si dica sia una operazione “elettorale”.
“Sono figlio di una frazione, ma a Mezzi Po, dove ancora abita la mia famiglia - ha messo le mani avanti - l’ultima volta c’erano più candidati che elettori...”.
Ed è vero che fuori dal capoluogo manca un po’ tutto o quasi. La fibra ottica, i mezzi di trasporto, le fognature. Certo, qualcosa si è mosso. “Mi ricordo benissimo - ha ricordato il piddino - quando c’erano ancora le strade da asfaltare e solo un autobus, quello che ti portava a scuola alla Vivaldi. Oggettivamente sono state fatte delle cose, ma non abbastanza...”.
Quel che ne viene fuori è la descrizione di luoghi dimenticati oltrechè dall’amministrazione comunale pure da Dio. “Non c’è un posto per stare insieme e per fare comunità. Quando ero piccolo, avevamo un campetto di calcio che ce lo aveva dato una signora...”, pesca nel libro dei ricordi.
In via Roncarella (e questo lo racconta il presidente del consiglio Giancarlo Brino) manca tutto, strade, rete fognaria, illuminazione e gas. “Siamo a Settimo, ma bisogna attraversare San Mauro... A 30 metri ci sarebbe un allaccio del metano ma, per gli operatori, non c’è convenienza...”.
Terzo mondo, insomma. Con le acque reflue incanalate nelle fosse biologiche e poi nel rio Freidano. “Pazienza una volta quando scorreva l’acqua, adesso manca anche quella....” si è infervorato Brino.
Morale? Verificare e fotografare lo stato dell’arte e discuterne in commissione in tempi ragionevolmente brevi. Insomma, un impegno non da poco e non da ridire per capire quali interventi si possono fare e quali no.
E Daniele Volpatto si è dato, e ha dato, pure una scadenza: “Entro la fine della legislatura... Non mi importa se direte che è campagna elettorale. Va benissimo. Votatemela...”
Un’accellerata alquanto sospetta, almeno per le opposisioni.
“Sono perplessa - si è quasi alzata in piedi Franca Levato - Questa è una mozione da minoranza in una città che è sempre stata governata dal centrosinistra. Una mozione così a un anno e mezzo delle votazioni mi sa un po’ di propaganda...”
La stessa impressione ce l’ha avuta il grillino Andrea Favilli (“Mi sto divertendo. Sembra quasi che questa mozione ve l’abbiamo passata noi. Ben venga che il pd abbia scoperto la mozione per sollecitare la giunta a fare quello che non ha fatto fino ad ora.”). Ma Favilli ha fatto di più. Prima ha sottolineato che l’impegno economico sulle frazioni e sulle borgate avrebbero dovuto inserito nel Dup. Poi ha chiesto di approfittare della prossima nota integrativa. “Avete gli strumenti e i soldi. Fatelo! Voglio vederlo scritto nella parte strategica e operativa, sennò...”.
Sennò sono balle!
Da qui in avanti, le battute si sono sprecate. “Nel programma elettorale del Pd non c’era niente. Ci rubate il lavoro...” ha inforcato il grillino Arnaldo Cirillo.
“Si preparano a venire di qua”, gli è andato dietro Massimo Del Vago.
Ci voleva un bel scivolone ed è arrivato pure quello. “Propongo una nuova delega sulle frazioni...” è partito lancia in resta l’Mdp Enrico Siniscalchi.
Peccato che ci sia già ed è nelle mani dell’assessore Silvia Favetta.
Infine il sindaco Fabrizio Puppo, nella parte, di quello che lotta contro i mulini a vento. E c’era una volta il progetto di un bacino di laminazione in borgata Paradiso. Erano stati stanziati dalla Regione Piemonte 400 mila euro. Poi il progetto è lievitato a 800, ma, abràcadabra, sono spariti i primi 400 dal bilancio. “In Regione - si è lamentato a voce alta - l’assessore Balocco, non sapeva neanche di che cosa stessimo parlando...”. Peraltro non è questo il solo progetto di cui si è persa ogni traccia. Nell’elenco anche il rifacimento del cavalcavia al Fornacino che è di proprietà di Città Metropolitana.
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