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IVREA. Ivrea parcheggi? No! Anche altro

IVREA. Ivrea parcheggi? No! Anche altro

Non è un po’ strano che una società chiamata “Ivrea Parcheggi” (85% di proprieta del Comune e 15% dell’Aci) possa occuparsi, oltre che della sosta nei parcheggi a pagamento, anche di costruzione e manutenzione strade?

No! Se è tutto scritto nero su bianco in una convenzione.

Una convenzione in cui, chissà mai perchè, non si fa assolutamente cenno al passato e si riparte da zero, peraltro spostando la scadenza 10 anni in avanti e fino al 2037.

Se ne è discusso, piuttosto animatamente, la scorsa settimana, in consiglio comunale, con una premessa del sindaco sull’esigenza di velocizzare un’attività a cui l’ufficio tecnico non riesce a dedicare il tempo necessario perchè è oberato di lavoro ed ha delle priorità.

Insomma, un antidoto alla burocrazia, particolarmente comodo nei pochi mesi che ci saranno da qui alle elezioni, con la voglia che c’è di dimostrare d’aver fatto qualcosa.

“Sono sconcertato - ha alzato il dito indice il consigliere comunale Alberto Tognoli - Non avrei nulla da obiettare se la società fosse dotata di una struttura in grado di fare i progetti, ma non mi risulta. Tanto meno possiede i mezzi per portare avanti i lavori....”.

Le opposizioni, in realtà, hanno constestato l’esistenza stessa di Ivrea Parcheggi che da quando è nata, nel non lontano 1993, pur a fronte di un fatturato cresciuto nel corso  degli anni fino agli attuali 1.3000.000 euro continua a pgare un canone che è rimasto fermo a 303 mila euro.

“E’ stato sabilito nel 2008 e non è mai stato rideterminato. Leghiamolo ai ricavi”, s’è lamentato Comotto e non è la prima volta che batte, inascoltato, su questo tasto.

Di tutt’altra opinione il sindaco.

“I risultati di Ivrea Parcheggi sono positivi  - gli ha rispsoto - la società ha chiuso i bilanci in positivo dividendo gli utili con noi e l’Aci...”. S’aggiunge che la società ha acquistato l’immobile in cui ha la sua sede e un intero piano del tribunale. “Un mutuo - ha aggiunto Della Pepa - scade il prossimo anno, il secondo nel 2017 e la rata è ampiamente ripagata dall’affitto del Ministero di Giustizia...”.

E se Tommaso Gilardini ha sottolineato quanto sia difficile gestire male una società che agisce praticamente in monopolio, il capogruppo del Pd Fabrizio Dulla non lo dà per scontato.

“Non abbiamo alcuna prova che una gestione diversa avrebbe dato risultati migliori - ha inforcato  Dulla - E’ vero che è difficile fare dei buchi, però Ivrea Parcheggi non ha mai aumentato il costo dei parcheggi. Paga il mutuo e il bilancio continua ad essere positivo...”.

Lunga la disamina di Francesco Comotto sull’opportunità di appovare adesso, alla fine del mandato, un rinnovo di convenzione che non è un rinnovo, perchè non c’è scritto da nessuna parte che ce n’è una vecchia. Ma anche sulla necessità di portare fuori dal Comune quelle che sono specifiche competenze dell’Amministrazione comunale. Poi sui terreni di proprietà privata trasfomati in parcheggio e, infine, sull’acquisto dell’immobile del tribunale, cosa non prevista nell’oggetto sociale  e forse anche dalle norme vigenti.

“Insomma - s’è domandato - siamo così sicuri che non occrra una gara a evidenza pubblica?”.  La verità la dice tutta d’un fiato il pentastellato Pierre Blasotta: “Potremmo discutere mesi, ma  la visione resta diversa. Per me è come fare aggiustare la macchina al panettiere che sta studiando da meccanicco...”.

Sibillino Maurizio Perinetti che nel riconoscere il gran lavoro di Comotto si è accertato prima che la nuova convenzione fosse dotata dei pareri legali necessari.

Gran finale del sindaco.

“Ci sono i pareri di Cavallo Perin e  Ludogoroff”: ha precisato. E poi guardando in faccia le opposizioni: “Mettetevi il cuore in pace. Non c’è scritto da nessuna parte che un’amministrazione interrompa tutte le cose sei mesi prima della fine del mandato. Con Ivrea parcheggi avremo uno strumento in più per  degli interventi che sono stati lasciati un po’ indietro.

Si può anche pensare che questa società non  abbia il diritto di esistere sulla faccia della terra, però io voglio ragionare sulla ciccia...”.

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