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31 Ottobre 2017 - 11:20
L’emergenza migranti continua ad accendere il dibattito politico. I consiglieri di minoranza Giuseppe Brandolini e Luca Tessitore non perdono occasione per contestare la gestione delle 57 donne più due bimbi ospiti dal marzo 2016 nelle villette di via don Arvat. Non risparmiano nessuno: la Cooperativa Pollicino, il Ciss-Ac e il sindaco Valerio Grosso.
Sono due essenzialmente le preoccupazioni sollevate da Brandolini e Tessitore. La prima riguarda il mancato trasferimento, come promesso dalla Cooperativa, nella struttura di Perrero; la seconda riguarda la mancata ridistribuzione ad altre località aderenti al Ciss-Ac “Perchè a Mercenasco una parte dei migranti sono stati trasferiti a Caluso e San Giorgio mentre a Montalenghe no?”
Per capire questa storia bisogna fare un passo indietro.
Era il marzo del 2016 quando 30 profughe di origine nigeriana arrivarono a Montalenghe a bordo di un pullman.
Inizialmente l’arrivo delle ragazze aveva “messo in agitazione” la comunità ma, l’organizzazione di un’assemblea pubblica, le promesse fatte dei responsabili delle cooperative coinvolte nell’ospitalità e dai proprietari degli immobili avevano in parte sopito le polemiche e alleggerito la situazione.
Ad ottobre 2016 nel corso di un secondo incontro viene annunciato l’arrivo di ulteriori 30 ragazze. “Si sarebbe trattato di una situazione temporanea, circa 90 giorni, necessari alla cooperativa per completare la ristrutturazione di un altro edificio in cui le ragazze si sarebbero trasferite – denunciano i due consiglieri d’opposizione - A compenso degli “eventuali disagi” procurati, ci venne detto che la cooperativa si era impegnata a versare un indennizzo economico qualora la permanenza del nuovo gruppo si fosse protratta oltre i tre mesi pattuiti. Oggi a distanza di un anno, senza aver beccato un euro le ragazze sono ancora tutte qui ospitate negli stabili di Via Don Arvat. Non è che questo misterioso accordo fosse una sorta di contentino per tenerci buoni?”
Toccato nell’orgoglio il primo cittadino Valerio Grosso ricorda a Brandolini e Tessitore come la gestione dei migranti sia in capo alla Prefettura di Torino attraverso le Cooperative e non certo in carico all’amministrazione comunale: “Per quanto riguarda la ridistribuzione vorrei rassicurare Brandolini e Tessitore ricordando loro che è un’operazione graduale. Ora è toccato a Mercenasco; a partire dalle prossime settimane sarà la volta di Montalenghe. Sul mancato trasferimento delle migranti a Perrero, poi, è una conseguenza dell’accordo firmato con il Ciss-Ac attraverso il quale i comuni che vi aderiscono non potevano avere entro il 2018 altri arrivi. Anzi, la ridistribuzione era proprio calcolata sui 180 migranti già ospitati in tutto il territorio”.
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