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27 Ottobre 2017 - 20:26
Municipio Strambinello
“Eravamo quattro amici al bar che volevano cambiare il mondo”.
Chi, almeno una volta nella vita, non s’è sentito come i protagonisti della celebre canzone di Gino Paoli?
Alzi la mano chi, dietro ad una tazzina di caffè, non ha mai fatto una confidenza ad un’amica, progettato il proprio futuro, fantasticato sulla vita.
Succede ovunque, ma non qua.
A Strambinello, poco più che 200 anime, il bar non c’è.
E basta questo, secondo il sindaco Marco Angelo Corzetto, a spiegare in che stato versa il commercio locale, colpito dalla crisi.
“Non passa giorno in cui non penso a questo problema - esordisce il primo cittadino con un discorso che sembra più uno sfogo -. E’ vero abbiamo un ristorante, ma ci maca un bar”.
Che, secondo lui, è il luogo della socialità per eccellenza.
“Gli anziani del paese, la gente sola - continua - non hanno un posto in cui andare a passare il tempo. Con l’amministrazione precedente, di cui facevo parte anche io, avevamo spinto ai gestori di apliare l’orario di apertura e fare anche servizio bar”.
Ma, per lui, non è la stessa cosa.
“Non è solo il bar il problema - aggiunge Corzetto -. Abbiamo un minimarket a conduzione famigliare. E’ lì da tre generazioni, ma farlo sopravvivere oggi è dura”.
Certo i cittadini danno una mano, preferiscono andare far compere lì piuttosto che nei grandi centri commerciali, ma non basta.
“E’ un luogo frequentato dagli anziani e spero che rimanga aperto il più a lungo possibile. Se dovesse chiudere siamo fritti”.
Se va via pure il minimarket, in paese, rimane poco.
“Mi piacerebbe aiutarli, ma come Comune possiamo fare poco. Le tariffe delle imposte sono già al minimo stabilito”.
L’ideale sarebbe far arrivare in paese qualche abitante in più. O, al limite, che nessuno vada via.
Ma la speranza è l’ultima a svanire.
“Quasi due anni fa ha aperto una parrucchiera e sta girando molto bene. Ci vanno le persone più anziane, ma anche tanti giovani. Io da parte mia ho cercato di non gravare sui costi. E fino a quando ci sarò io sarà così...”.
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