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27 Ottobre 2017 - 09:18
Matteo Cantamessa (Mdp)
“Io sto con Berlusconi” ha sottolineato, neanche poi così tanto sotto tono, la scorsa settimana ad una riunione tra militanti del Pd con il neo segretario provinciale in pectore Massimo Carretta. E la dichiarazione di Raffaele Pace, fratello non gemello dell’assessore all’ambiente di Mdp Massimo, non poteva fare altro che scatenare un putiferio tutt’intorno.
Non lo avesse mai detto. A coglierne al volo la volontà “offensiva” (sostantivo femminile) è il portavoce di Mdp Matteo Cantamessa.
“Che a Raffaele Pace piaccia proovocare è risaputo - commenta - A forza di dire certe cose però io alla fine gli credo. Avran capito che il Pd non sta più a sinistra e staran cercando di recuperare il voto moderato. E allora dico: per fortuna sono uscito dal Pd. Non avrei mai potuto tollerare che una cosa del genere uscisse sul giornale. Mi chiedo come possano tollerarla gli ex compagni. Detto questo io credo ci siano due velocità. A livello nazionale il Pd sa che deve recuperare con la sinistra. A Settimo i problemi non sono politici e c’è qualcos’altro...”.
E che cosa ci sarà mai?
“C’è che ce l’hanno proprio con noi - inforca Cantamessa - Non hanno ancora capito che Mdp non è il partito di Corgiat, ma di tutti quelli che se ne sono andati via dal Pd, semplicemente perché non si riconoscevano più nel Pd...”.
E se Cantamessa potrebbe andare avanti a parlare un giorno, di Pace, invece, non ha nessuna voglia di commentare (toh guarda) il segretario cittadino del Pd Chiara Gaiola. “Nel senso - ci dice - che Raffaele Pace è un iscritto e quel giorno sono state espresse al neo segretario Carretta più di una posizione... In questo momento dobbiamo immaginare tutte le alleanze possibili. ”.
Ergo? Piuttosto che concentrarsi sul futuro, l’orlandiana Gaiola preferirebbe guardare al presente, partendo dalle riunioni organizzate da Mdp con i partiti di maggioranza e di iminoranza.
“Sia chiaro che la verifica non spetta a loro ma al sindaco - puntualizza - Se desiderano incontrare tutti i partiti è perchè avranno delle cose da dire e ben volentieri li ascolteremo. E’ nostra abitudine, invece, parlare con tutti, tutti i giorni. Anche con Mdp, che è in maggioranza, in una dinamica di incontro, scontro...”.
Decisamente più articolato il ragionamento della renzianissima Caterina Greco.
“Intanto - mette le mani avanti - vediamo se approvano la nuova legge elettorale. Se così fosse, evidentemente cambieranno le prospettive. Ci saranno tre poli e se nessuno dei tre avrà una magioranza e bisognerà capire come si fa a governare. A livello locale, invece, non ci sono i presupposti e non credo che Pace stesse pensando a Settimo. Diciamo che quello di Pace è il tipico atteggiamento di chi è stato comunista e conosce la storia dei tanti partiti del 3 per cento e per questo rifiuta con loro ogni forma di inciucio. Io dico, invece, che il Pd è centrosinistra e voglio confrontarmi sulla sostanza...”
E la sostanza qual è? C’è che a Greco non va giù e non riesce proprio a digerire di stare in maggioranza con chi dice di esserlo e poi organizza delle consultazioni in totale autonomia.
“Perché le fanno da soli? - si chiede e aggiunge - Non le dovrebbe fare il sindaco? Quante volte si devono presentare?...”.
E Greco ha una certezza. “Questa cosa va a danno del sindaco. E’ lui il capo della maggioranza. Così lo stanno esautorando. Lo dirò al congresso e non ne faccio una questione di lana caprina. Aggiungo ancora che non si cavalcano i mal di pancia dei cittadini solo perchè si ha bisogno di visibilità. Fino a qualche giorno fa andava bene tutto quello che faceva il Pd e adesso no. Penso alla mozione sui profughi, un argomento in cui Settimo ha fatto scuola. Se non si riesce a presentare un documento condiviso, significa che non siamo più dei compagni di viaggio. Ce ne faremo una ragione...“
La verità? La verità è che un accordo Pd/Forza Italia, pare davvero lontano, lontano, lontano.
“Hanno tanti problemi in famiglia e ci tirano in ballo - alza le spalle il commissario azzurro Giorgio Chiarle - In ambito nazionale vedremo. In ambito locale, prima di fare delle alleanze ci penserò bene. In questo momento ringrazio e rimando al mittente. Ho bisogno di mantenere un’identità...”.
Ancora più a muso duro Felice Scavone che è in Forza Italia praticamente da quando è nata.
“Con il Pd? A Settimo? - si mette quasi a urlare - E’ gente di cui non ci si può fidare. Quando hanno bisogno di te ti coccocolano e quando non ne hanno bisogno ti buttano a mare. Nessun dialogo con loro almeno fino a quando ci sarò io. Di accordi non se ne fa uno che sia uno, a meno di non essere obbligati. Già i settimesi non capiscono come uno possa essere di Forza Italia, chissà cosa penserebbero se ci mettessimo a fare un ragionamento con il Pd. Sarebbe la nostra morte e dopo tanti anni di opposizione non capirebbe...”.
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