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26 Ottobre 2017 - 08:44
Sembra il far west. Dopo la litigata tra Aldo Corgiat e l’assessore Antonello Ghisaura. Dopo la scazzottata verbale tra Daniele Volpatto e Enrico Siniscalchi, squillino le trombe, rullino i tamburi, la scorsa settimana ne è andata in scena un’altra che definire epica non riesce ancora a rendere giustizia. Sul ring della conferenza dei capigruppi, assente il presidente Giancarlo Brino, presenti Arnaldo Cirillo, Pino Velardo e Daniele Volpatto, sono saliti il consigliere Massimo Del Vago dei cinquestelle e l’assessore Nino Daniel dei Moderati. Due morigerati per antonomasia, per nulla avvezzi ai colpi di testa. Eppure è successo. Ed è successo perchè, mitragliato da una sfilza di domande, ad un certo punto, Daniel, stizzito, ha risposto che non erano cose di cui avrebbe dovuto interessarsi. E’ a quel punto che Del Vago, con la pressione salita a mille non ce l’ha davvero più fatta ed è andato in escandescenza. “Io non dormirei la notte”, gli ha detto guardandolo diritto negli occhi. Poi, preoccupato per i battiti, s’è alzato in piedi e se n’è andato via.
Al centro del contendere, la manutenzione delle strade cittadine, dei parcheggi, degli edifici pubblici, delle strisce blu, della potatura degli alberi, del taglio dell’erba e di decine di altre cose rientranti nella gestione ordinaria di una città.
Parliamo di un’attività, in passato e fino al fallimento, organizzata da Asm, quindi trasferita a Patrimonio (altra azienda municipalizzata) che la svolgeva attraverso Global Costruzioni, ma anche Global Costruzioni, ahìnoi, come tutti sanno, è fallita.
Più di recente, Patrimonio l’ha affidata, attraverso due gare a Ma.Nu Scrsl, un consorzio tra i cui soci figurano oltre a Patrimonio al 51 %, anche un’Associazione d’imprese composta dal Gruppo Cribari e dalla Cooperativa Viridia al 49%.
La domanda che i cinquestelle si son fatti e continueranno a fare fino alla sfinimento, punta diritto alle date di scadenza delle due concessioni, dato che una, per circa 72 milioni di euro, scadeva nel 2036, ma l’altra, di circa 15 scadeva nel 2030, ed oggi, invece scadono entrambe nel 2036. Il tutto senza che Patrimonio abbia ricevuto alcun mandato da parte del Comune.
“Avevamo posto una domanda sulla regolarità della gara ai revisori e non ci hanno risposto - commenta Del Vago - Se ne sono lavati le mani come Ponzio Pilato... e questo ci dispiace. In verità eravamo partiti dal concetto che si fosse trattato di un errore, eventualmente da correggere e solo chi non fa niente non sbaglia.
Faremo un ulteriore approfondimento e vedremo che cosa ci risponderanno. Se saranno esaustivi bene, sennò invieremo tutto alla Corte dei conti...”.
E Del Vago si lamenta dell’incapacità della maggioranza di interloquire in maniera costruttiva (“Io credo nella politica fatta di persone che mettono a disposizione le loro capacità per trovare qualcosa che possa essere di interesse per tutti...) ma anche degli appalti che, avendo una scadenza così in là nel tempo (il 2036 non è proprio dietro l’angolo) rappresentano una vera e propria ipoteca sulla citta.
“Perchè mi sono scaldato con Daniel? - ci dice - Perchè c’è un ricorso ed una delle due gare, quella da 15 milioni di euro, è in stand by e non è ancora stata aggiudicata. Bene! Lui ci ha detto che questo non gli interessava. Ora io mi chiedo, se non interessa a lui a chi deve interessare. E’ lì mi si è alzata la pressione. Sarà anche vero che Patrimonio ha una sua autonomia e che ci sono delle persone che fanno gli appalti e pure dei consulenti. Ed è anche vero che non ci si deve interessare mentre la gara è in corso, sennò sarebbe turbativa. Ma da un minuto dopo l’apertura delle buste è dovere di un’amministrazione prendere tutte le informazioni che occorrono, oltretutto di una società controllata dal Comune al 100 per cento e che si occupa di dare servizi alla città. Non è ammissibile che un assessore mi dica che non sa nulla o che non mi risponde per motivi di riservatezza. Io sono una persona che anche quando si arrabbia cerca di mantenere il bon ton, ma non ci ho proprio più visto. Avrei capito gli avessi fatto una domanda su una buca....” Infine il monito. “Facciamo solo attenzione che Patrimonio non diventi una seconda Asm. Con la storia degli appalti e dei sub-appalti a me risulta che ci stiamo rimbarcando sulla stessa barca ...”.
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