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16 Ottobre 2017 - 09:13
Prosegue, non senza colpi di scena, la polemica sul gruppo di lavoro nato per delineare il futuro della casa di riposo Cates.
La querelle aveva preso piede nei mesi antecedenti all’estate, quando era nato il gruppo composto da alcuni esponenti della giunta, della maggioranza e della minoranza e da alcuni volontari esterni.
In seguito alla prima riunione, i consiglieri di opposizione Deborah Fiore e Francesco Fiorentino avevano puntato il dito contro l’Amministrazione in merito al verbale redatto, secondo loro fittizio e farlocco.
Da queste perplessità erano nate un’interrogazione e una lettera a firma Fiorentino di cui s’è discusso diffusamente durante l’estate. “Non possiamo non rilevare la vostra “acuta” dote procedurale di sottoscrivere un “pseudo” verbale circa l’incontro del 24 maggio, senza curarsi di coinvolgere gli scriventi consiglieri, avendo partecipato alla riunione fino alla chiusura della stessa - avevano puntato il dito -. Facendo altresì apparire che l’attuale consigliere Fiorentino passasse lì per caso, quando invece era stato autorizzato a parteciparvi. A questo punto avviene un altro comportamento curioso di chi dei fatti pubblici se la canta e se la suona, la dottoressa Bazzano compare a pieno titolo con assessori e consiglieri, pur non avendo avuto nomina di tecnico”.
Ebbene, chi è Rossana Bazzano? La professionista esterna che aveva preso parte al gruppo di lavoro per dare una mano ai partecipanti.
Fatto sta che la dottoressa non ha per nulla apprezzato la presa di posizione di Fiore e Fiorentino. Ce ne siamo accorti durante l’ultima seduta di consiglio comunale di due settimane fa, quando il sindaco Ernestina Assalto ha letto la missiva ricevuta dalla stessa Bazzano.
“Sono allibita dal contenuto e dall’aggressività dell’interrogazione presentata - ha scritto la dottoressa -. È stato uno spettacolo penoso, che tra le altre cose metteva in discussione la natura della mia partecipazione al gruppo di lavoro, con riferimento esplicito alla mia persona. Ovviamente senza che mi fosse possibile difendermi o entrare nel merito, perché il regolamento del consiglio comunale non lo permette. Ho offerto del tempo gratuito come cittadina, ritenendo fosse mio dovere, a maggior ragione essendo preparata in materia. Il gruppo di lavoro doveva rimanere scollegato dai giochi di potere tra maggioranza ed opposizione, evitando di essere a tal fine strumentalizzato”. Nella lettera, inoltre, Bazzano ha comunicato di aver lasciato il gruppo di lavoro. Dopo la lettura della missiva, il primo cittadino ha chiuso la seduta e tutti se ne sono tornati a casa...
Tutti tranne Fiorentino, rosso dalla rabbia, che avrà avuto bisogno di qualche ora per sbollire. Nei giorni successivi, infatti, il consigliere ha protocollato una nuova interpellanza, atta a capire - non senza polemiche - come mai non gli avessero dato modo di replicare.
“Il sindaco - spiega Fiorentino - utilizza un sistema bulgaro di leggere un manoscritto di una persona estranea al consiglio comunale e di non concedere la parola al consigliere chiamato in causa”.
E rincara la dose. “Bazzano ha scritto un cumulo di sciocchezze - polemizza -. Non è nemmeno stata chiamata in causa e si permette di affermare di essere stata aggredita. La dottoressa è stata solo nominata per evidenziare un errore nello stilare il primo verbale relativo al gruppo di lavoro”.
Fiorentino definisce inoltre “scandaloso, da parte del sindaco, leggere un comunicato con atti d’accuse inesistenti”.
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