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03 Ottobre 2017 - 10:31
Molestia sessuale (foto archivio)
Una ragazzina di 16 anni, accompagnata dai genitori, nel pomeriggio di venerdì scorso, si è presentata negli uffici del Commissariato di Ivrea per denunciare un tentativo di aggressione.
Secondo il racconto, piuttosto circostanziato, poche ore prima, in zona Porta Aosta, un uomo, si presume maghrebino, prima l’avrebbe avvicinata e poi le avrebbe afferrato la mano avvicinandola ai suoi genitali. La ragazza, pur in preda al panico, sarebbe comunque riuscita a divincolarsi chiedendo aiuto. Ed è proprio di fronte al grido “aiuto, aiuto” che il presunto pedofilo sarebbe fuggito via facendo perdere ogni traccia.
Gli agenti del vice questore Gianluigi Brocca stanno indagando a 360 gradi. Coordinati dalla Procura di Ivrea stanno visionando i filmati delle telecamere posizionate lungo le vie e nei pressi dell’ospedale.
Esiste già un identikit che, al momento, non è stato diramato ed è da escludersi che si tratti di uno dei tanti profughi ospitati a Ivrea e dintorni.
La notizia in città si è però subito diffusa e sono tanti i genitori che, fin dalle prime ore di sabato hanno cominciato a chiedere informazioni, preoccupati, come solo lo possono essere dei genitori, per l’incolumità dei propri figli.
Ivrea è sempre stata una città abbastanza tranquilla e sarebbe un dramma dover cominciare a pensarla in maniera diversa.
S’aggiunge la psicosi, motivata da recenti fatti di cronaca, a Genova, con l’arresto dello stupratore seriale, a Rimini e, non in ultima, delle studentesse americane a Firenze.
Peraltro i dati del Viminale, non danno conforto e evidenziano che in Italia da gennaio a luglio del 2017 sono stati denunciati 2.333 casi di stupro.
L’anno scorso, nello stesso periodo, ne erano stati segnalati 2.345. I carnefici delle donne si nascondono spesso tra gli affetti più prossimi e l’ultima indagine sulla sicurezza delle donne, svolta dall’Istat, evidenzia che “le forme più gravi di violenza sono esercitate da partner, parenti o amici. Gli stupri sono stati commessi nel 62,7% dei casi da partner, nel 3,6% da parenti e nel 9,4% da amici”.
“Chiaramente - commenta il sindaco Carlo Della Pepa - esprimo immensa vicinanza alla ragazza e alla famiglia. Io penso che Ivrea sia una realtà abbastanza sicura, ciononostante le persone disturbate esistono e bisogna stare attenti. Il concetto fondamentale è che un personaggio così debba essere preso, denunciato e punito, perchè tutti abbiano il diritto di girare tranquilli e sereni in qualsiasi luogo della città...”.
Anche il presidente del consiglio Elisabetta Ballurio è sconcertata. “Un abbraccio grande alla ragazza - ci dice - Ha avuto forza e prontezza di spirito e noi le siamo tutti vicini con grande stima e affetto. A lei e alla sua famiglia....”
Per il resto, Ballurio, due domande su come arginare questo fenomeno se le fa?
“Possiamo anche aumentare i controlli, le telecamere, l’attenzione verso soggetti disturbati - commenta - ma ci sarà sempre un angolo più buio o un momento propizio per chi ha queste vergognose intenzioni.
E allora quello che conta di più per arginare questi fenomeni è lavorare sulla mentalità. Troppe volte le donne vengono considerate come oggetti di piacere sessuale. E quando una persona diventa un oggetto le si può fare quello che si ritiene senza sentirsi neppure più di tanto in colpa. Ognuno di noi ogni volta che sente anche una battuta generica che può sembrare banale o sciocca nei confronti di una donna o del suo corpo deve indignarsi e dire no....”.
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