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VOLPIANO. Comital in marcia

VOLPIANO. Comital in marcia

Nell’attesa snervante di trovare un acquirente valido, prosegue la battaglia dei lavoratori e delle istituzioni per salvare la Comital. L’azienda volpianese, che produce laminato di alluminio per l’industria alimentare e farmaceutica, rischia la chiusura con la perdita di 138 posti di lavoro. Uno smacco non di poco conto per il Piemonte. 

Nei giorni scorsi infatti il Consiglio regionale ha approvato, all’unanimità, quattro ordini del giorno a sostegno dei dipendenti. I documenti, messi al voto dopo le comunicazioni dell’assessore al Lavoro Gianna Pentenero, sono a prima firma di Davide Gariglio (Pd), Silvana Accossato (Articolo1), Francesca Frediani (M5s) e Daniela Ruffino (Fi).

Tutti impegnano la Giunta Chiamparino a proseguire nello sforzo per salvaguardare l’occupazione e per aprire un tavolo con il Ministero dello sviluppo economico.  Anche perché, come ha detto Pentenero, “la prospettiva ora è quella di un’acquisizione da parte di compratori che si sono manifestati, anche se sono tutte manifestazioni che non hanno al momento nessun elemento di concretezza”. L’assessore ha informato l’aula del fatto che “la Giunta ha chiesto di poter conoscere questi potenziali compratori, che possono essere italiani o stranieri, perché non sembrano esserci altre vie d’uscita,visto che siamo di fronte a un imprenditore che ha deciso di chiudere la sua attività in Piemonte”.

La manifestazione

Venerdì, nel tardo pomeriggio, è andata in scena la marcia con fiaccolata di solidarietà. Sindaci, amministratori locali e lavoratori si sono dati appuntamento per manifestare e mantenere alta l’attenzione sulla Comital. La marcia, alla quale hanno preso parte oltre un centinaio di persone nonostante la pioggia, è partita dalla piazza del municipio di Volpiano. Presente anche il deputato Giorgio Airaudo, senatore ed ex segretario della Fiom. Proprio in questi giorni sono previste le visite di alcuni gruppi industriali stranieri interessati all’acquisto dell’azienda. La cessione potrebbe essere l’unico modo per salvare l’azienda e i posti di lavoro.

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