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22 Settembre 2017 - 08:24
Uno scorpione vivo e vegeto nel cortile. Mica di gomma, come aveva immaginato Salvatore Adinolfo, 65 anni, molto conosciuto nel mondo del calcio locale per la sua passione per l’arbitraggio. E’ successo domenica scorsa, 10 settembre, in via Gioberti nel quartiere Rio San Gallo. “Sono sceso in garage e nel cortile ho visto qualcosa di nero, fermo. Sembrava una di quelle imitazioni di insetti con cui giocano i bambini – racconta Salvatore – e invece è scappato via, come un fulmine. Sono velocissimi”. E invece di schiacciarlo, Adinolfo l’ha fermato e l’ha catturato con delicatezza. Effettivamente era uno scorpione della specie Italicus della lunghezza di circa cinque centimetri, abbastanza comune da trovare nel sud dell’Italia. A Settimo, invece, almeno negli ultimi trent’anni di giornali locali, nessuno ha mai fatto una segnalazione di questo tipo. Fino a questo momento.
Probabilmente, le temperature di quest’anno hanno favorito la sopravvivenza di questo esemplare e chissà di quanti altri. E’ un insetto speciale, a cui sono legate leggende e superstizioni. E’ un segno zodiacale molto caratterizzato, per chi crede nell’astrologia.
E’ un predatore, si ciba di altri insetti ma la specie Italicus non è particolarmente velenosa per l’uomo. Il famigerato pungiglione d’ordinanza ce l’aveva anche questo scorpione settimese, ma questa specie non ha nulla a che vedere con i “colleghi” africani che vivono nel deserto e che raggiungono ben altre dimensioni. “Ma non mi ha fatto impressione, io sono cresciuto in campagna – racconta - . L’anno scorso avevo preso una biscia di un metro e cinque, ma quelle non fanno niente”. Così, Salvatore Adinolfo ha messo lo scorpione vivo in un barattolo trasparente e l’ha portato all’Urp, in Municipio. “Mi hanno consigliato di consegnarlo all’istituto zooprofilattico di via Bologna, a Torino – continua – e farò così. Mi hanno detto che non c’è bisogno di fare una disinfestazione particolare, come accade per i topi. Di quelli, invece, ce ne sono un bel po’ in giro. Bisognerebbe fare una derattizzazione”. E’ una segnalazione che spesso si vede anche sui social network di Settimo: i topi non mancano in città. Salvatore Adinolfo è uno dei volontari impegnati tutti i giorni nel parco di via Gioberti, un gioiello che andrebbe recintato al più presto per evitare che vandali e scorrerie notturne di giovanotti poco rispettosi della quiete pubblica possano contaminarlo. E’ un angolo di verde che conta sessanta iscritti nel comitato di gestione, tutti regolarmente registrati. “Abbiamo fatto mettere delle trappole per topi da un’azienda specializzata in disinfestazione, per difendere il parco – dice Adinolfo – . Quell’area verde la curo da mesi, ci sono famiglie che arrivano da lontano proprio perchè si trovano bene. Una bella recinzione ci aiuterebbe a mantenere il parco pulito ed efficiente”. Ma non è l’unico problema: anche la velocità delle auto, dalle parti di via Gioberti, è troppo elevata. Servirebbero dei dissuasori “Prima che qualcuno si faccia davvero male - conclude Adinolfo – . L’ultimo incidente risale a pochi giorni fa. E’ andata bene, ma su quella strada vanno davvero troppo forte”.
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