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07 Settembre 2017 - 09:34
E’ stata una lezione di vita. Le esequie con cui la comunità della parrocchia San Giuseppe Artigiano ha salutato la salma di Roberto Rosso, sono state un momento in cui poter apprezzare la bellezza dei sentimenti veri. L’ingegner Rosso aveva 62 anni. Ha lottato con tutte le sue energie contro un male incurabile, ma non è bastato. Se n’è andato mercoledì 30 agosto alle 17, nella sua casa, circondato dall’affetto dei suoi cari.
Era sposato da 36 anni con Tiziana Tiziano, assessore al Comune di Settimo per tanti anni in un ruolo delicato come le Politiche sociali nel mandato di Corgiat, ma si conoscevano da quando erano ragazzini. Venerdì scorso, 1° settembre, alle 14,30, Tiziana Tiziano e i figli Davide e Matteo hanno ricordato il loro caro durante la cerimonia funebre, trasmettendo forza e nobiltà d’animo in un momento così difficile. La messa è stata concelebrata da don Teresio Scuccimarra, parroco della San Giuseppe, don Antonio Bortone e da don Silvio Caretto.
Roberto Rosso aveva trascorso la sua vita mettendo in armonia le parole e i numeri. Ingegnere civile, aveva lavorato a stretto contatto con il mondo dell’edilizia: prima alla Boldrini di Torino e poi per l’ufficio tecnico della Biver Banca. Questa sua esperienza è stata preziosa per la parrocchia del Villaggio Fiat, un luogo che nel 2016 ha festeggiato i suoi 50 anni di storia e con una chiesa a cui si doveva mettere mano per ristrutturarla. Roberto Rosso faceva parte della commissione Affari Economici, del comitato di gestione dell’asilo di via Cuneo e del consiglio pastorale parrocchiale. Ultimamente si era iscritto all’Azione Cattolica. “Un esempio di onestà, con un grande senso della legalità – ha detto don Teresio durante la sua omelia – . Ci teneva a metterci nelle condizioni di essere sempre in regola”. In gioventù si era avvicinato alla politica cittadina, era cresciuto in una famiglia di tradizione democristiana, ma poi il suo lavoro non si conciliava con l’attivismo. Lasciò quindi campo libero alla moglie, mantenendo comunque spirito critico e attenzione alla politica locale. La sua grande passione era la storia contemporanea, una materia che aveva insegnato anche all’Unitre per un paio d’anni, ed era uno dei motori delle attività ricreative a sostegno della sua parrocchia. Mise in campo gran parte delle iniziative dei festeggiamenti del 50esimo anniversario della San Giuseppe e ideò la vendita dei libri, un’iniziativa che intitolò “La Buona Stampa”, per coltivare e trasmettere il piacere della lettura e non smarrire il senso critico. “Era una persona allegra, di grande ironia – ricorda la moglie Tiziana – ma esprimeva il suo pensiero con chiarezza e forza”. Alle esequie era presente anche l’attrice Laura Curino. Il suo primo testo recitato fu un adattamento scritto proprio da Roberto Rosso, sul palco del teatrino parrocchiale. “E’ vero e gliene sono molto grata – commenta l’attrice - . Non ha mai permesso che questa mia vita mi separasse dalla parrocchia. Io, una volta all’anno, leggo un testo in chiesa realizzato in base al lavoro svolto nei mesi precedenti dai gruppi parrocchiali. Ed era lui il mio tramite. Non era mai contro: esponeva le sue idee ma sapeva ascoltare. Era uno dei pochi ingegneri con lo spirito umanista, capace di far ridere con le sue battute taglienti”. A lui attribuiscono anche le parole dell’inno del Grest, Gruppo Ragazzi Estivo, avviato anche grazie al suo impegno. Cominciò tutto proprio a quei tempi: i centri estivi parrocchiali, oggi, coinvolgono ben 250 ragazzi e formano circa 40 animatori. Numeri che fanno bene alla città.
I suoi familiari hanno deciso di donare le offerte alla San Giuseppe Artigiano, il luogo a cui Roberto Rosso ha dedicato una vita. La sua salma riposa nella tomba di famiglia nel cimitero di Settimo: lascia la moglie Tiziana Tiziano, i figli Davide con Daniela, Matteo con sara, la cognata Raffaella con Nico, l’amata nipote Valentina e i tanti amici di una vita.
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