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04 Settembre 2017 - 16:46
Roberto Falcone
“La Regione si deve dare una mossa. Non c’è mese in cui non riceva persone che chiedono aiuto per parenti finiti nel vortice del gioco d’azzardo”.
Roberto Falcone, primo cittadino di Venaria, cerca di “dare una sveglia” all’Ente, specie a “quattordici mesi dall’approvazione della legge regionale sulla ludopatia. E’ necessario che l’assessore Gianna Pentenero dia seguito al piano integrato contro la dipendenza dal gioco d’azzardo, a supporto di quelle azioni che i Comuni hanno già cominciato a intraprendere”.
E Venaria, alla pari di Druento, fa parte di quei Comuni dell’Asl To3 che hanno sottoscritto una ordinanza congiunta, con limitazioni di orari e l’imposione a tutti gli esercizi di esporre cartelli con le formule di avvertimento sui rischi della dipendenza. “Adesso non ci sono più scuse. Quella legge deve essere attuata. A maggior ragione dopo che il Tar ha respinto i ricorsi presentati contro la delibera del Comune di Torino, tutti i Comuni possono ora applicare la legge con serenità”.
E Falcone, plaude ai colleghi grillini regionali: “Una normativa realizzata con il fondamentale contributo del Movimento 5 Stelle, che si è battuto per l’introduzione del divieto per i minori ad utilizzare le slot machine e il divieto a coprire le vetrine degli esercizi in cui si pratica il gioco: un locale buio e privo della luce del sole contribuisce infatti a far perdere la concezione del tempo all’utente. E anche il divieto di aprire o mantenere in esercizio nuove sale gioco a 300-500 metri da luoghi sensibili, una chiusura di almeno 3 ore al giorno ed il divieto di pubblicità. Speriamo che a settembre la Giunta regionale emani il piano integrato, produca il logo “No Slot” e mandi in stampa un decalogo di azioni sul gioco sicuro e responsabile ed i contenuti di un test di verifica per una rapida valutazione del proprio rischio di dipendenza così come previsto dalla Legge. Noi come Comune di Venaria abbiamo intenzione di portare avanti diverse campagne contro la ludopatia, a partire dalle scuole”.
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