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IVREA. Caccia ai fannulloni. Nursind denuncia l'Asl

Avevano promesso servizi di vigilanza notturni a salvaguardia dell’incolumità del personale medico, soprattutto infermieristico.

E invece? E invece di guardie davanti ai cancelli di ingresso degli ospedali non se n’è vista una che sia una e sono invece scattati, a luglio, i blitz notturni in alcuni reparti degli ospedali di Ciriè, Ivrea e Chivasso, a caccia di fannulloni e opportunisti.

Per tutta risposta, il 18 agosto scorso, il Nursind, il sindacato degli infermieri, ha denunciato la direzione dell’Asl To4 e ha chiesto al Procuratore di Ivrea Giuseppe Ferrando di disporre tutti le indagini necessarie ad accertare eventuali inottemperanze in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro.

“E’ dal 2014 - scrive il segretario Giuseppe Summa - che segnaliamo la poca sicurezza dei presidi ospedalieri... Sarebbe meglio pagare qualcuno per  verificare l’eventuale presenza di personaggi pericolosi all’interno dei presidi e non utilizzare risorse per girare nei reparti per controllare il personale. Il Personale lavora e pure tanto. Questa Azienda pensi a rendere sicuri il luogo di lavoro.”.

Nell’esposto la cronaca puntuale e dettagliata degli avventimenti rimbalzati sui giornali negli ultimi mesi. E si comincia con l’aggressione del marzo 2017 ai danni di un operatore sanitario e di un cittadino ricoverato presso l’Ospedale di Ivrea e si finisce con un’analoga aggressione, questa volta  sessuale, avvenuta pochi giorni fa, nel cortile dell’ospedale di Chivasso. A farne le spese una giovane infermiera

“Forse - punta il dito indice il Nursind -  si aspetta che qualcuno ci rimetta la vita per intervenire. Forse, come spesso accade, a pagare sarà solo la vittima e la sua famiglia e nessuno si assumerà le responsabilità. Di certo dopo le tante segnalazioni inviate e non per ultimo il recente incontro chiesto e voluto da NurSind con la Direzione Aziendale con il coinvolgimento dei Sindaci, nessuno potrà dire, come purtroppo spesso accade, di non saperne nulla....”

Giuseppe Summa è convinto che ognuno debba assumersi la propria responsabilità.

“E’ per questo che ho inviato un esposto in Procura - dice - Lo scarica barile non ci interessa, qui è in gioco l’incolumità fisica e psicologica del personale, colpevole solo recarsi nel luogo di lavoro... Ci aspettiamo un intervento da parte della Procura. Ci aspettiamo che questa Azienda si attivi tempestivamente e metta in atto tutto quanto è possibile...”.

Il NurSind, nei prossimi giorni, si attiverà con alcuni presidi di protesta con manifestazioni simboliche affinché la questione diventi prioritaria e non cada nuovamente nel dimenticatoio fino al prossimo episodio.

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