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28 Giugno 2017 - 12:01
Mago Silvan
Non si è fatto in tempo a dire che Stefano Boeri, con studio a Milano, in qualità di coordinatore scientifico, aveva vinto la gara per il Piano Regolatore, indetta dal Comune nella primavera del 2017, che si sono già quasi fermati tutti alla ricerca di più di 20 mila metri quadrati di terreno. Si trovavano nell’area ex Montefibre ma, a quanto pare, sono spariti, sprofondati sottoterra, cancellati da tutte le cartine geografiche di DeAgostini.
Spariti? Ma com’è possibile? Si chiederanno in tanti... Tant’è...
Stando alle cronache e ai racconti di chi ne sa di più, il misfatto avrebbe preso piede quando ancora non si parlava del vigente piano regolatore, approvato nel 2000.
C’era in corso una variante al PP3 e, per agevolare l’avvento dei nuovi compratori (la Società Parco Dora Baltea, manco a dirlo), l’allora Amministrazione comunale decise di regalare (o se si preferisce di concedere) 20 mila metri quadri di superficie utile lorda, sostenendo che il nuovo PP3 presentasse una minore densità insediativa rispetto al progetto originario.
A naso una grossa balla, considerando che con il nuovo PP3, sui giornali, si cominciò a raccontare la favola del “Nuovo Quartiere Olivettiano” peraltro in un momento in cui l’Olivetti, con la messa in liquidazione della OP computer di Scarmagno, spariva completamente da tutti i radar, o quasi.
Ma la parte più divertente dell’accordo è un’altra. Sta tutta in quei 20.000 metri quadri generosamente omaggiati dall’Amministrazione alla Società Parco Dora Baltea e che, stando ai documenti approvati, sarebbero dovuti ricadere su una estensione di terreno di proprietà pubblica di fatto mai esistita e in parte sovrapponibile all’area in cui c’è il campo da calcio di San Grato.
Da allora, parliamo dei primi anni 2000, il mercato immobiliare sappiamo com’è andato.Dopo qualche alto a e basso in una Città morta sul piano occupazionale, non c’è più stata convenienza a costruire e, tirati su i primi due grossi condomini, l’attività edificatoria, si è praticamente fermata con le quattro frecce.
Stante questa situazione a nessuno è più venuto in mente di parlare di quei 20.000 metri quadri che ritornano a galla oggi, in occasione del nuovo piano regolatore, essenzialmente per un paio di motivi. Tanto per cominciare perchè il prolungarsi dell’intervento immobiliare e le scadenze previste negli accordi e nella convenzione stipulata con il Comune, potrebbero creare qualche problema sull’identità di coloro che avranno titolo a usufruirne.
S’aggiunge la richiesta del pagamento dell’IMU avanzata dal Comune, sollecitato in tal senso da alcuni componenti della stessa maggioranza.
A raccontarla sembra una barzelletta. C’è il Comune che chiede dei soldi su un terreno che di fatto non c’è e c’è la società che ne rivendica il possesso, ma, anche volesse, non saprebbe dove andare ad edificare .
In ogni caso, pare che su questi 20 mila metri quadri di “superficie utile lorda” si sia già acceso un interessante dibattito che ha assunto i connotati di uno scontro, tra la Proprietà e l’Amministrazione.
Chi vivrà vedrà come l’Amministrazione riuscirà a farli ricomparire. E già ce lo immaginiamo il sindaco vestito da Mago silvan che fa Sim-salà-bim
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