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PAVONE. Perenchio vota Pd. "Ma la mia lista resta civica"

PAVONE. Perenchio vota Pd. "Ma la mia lista resta civica"
Il sindaco Alessandro Perenchio alle primarie per votare il segretario del Partito Democratico. Ebbene sì, si è presentato anche lui al seggio elettorale, nella mattinata di domenica 30 aprile, per l’appuntamento che ha portato alla scelta in massa di Matteo Renzi. Con la carta di identità e la monetina in mano. Eppure Perenchio si è candidato a capo di una lista, nata dall’unione di altre due, anzi, tre, storicamente schierate a destra. Quella di Gianfranco Cobetto e di Irene Ferrero, che ha fatto la voce più grossa (a loro sono andati gli incarichi di vicesindaco e di assessore) e quella al passato mandato guidata da Maurilio Ottello con Paolo Maccioni, e che adesso trova espressione nel capogruppo Andrea Maccioni, figlio di quest’ultimo. Si aggiungeva il patto stretto con Maurizio Giglio Tos: nominato assessore esterno pur di non rischiare la sconfitta nel caso di una terza lista, anche in questo caso simpatizzante a destra. Un gruppo civico, certamente, ma con una storia alle spalle e posizioni note alla cittadinanza dal punto di vista politico, in forte contrapposizione con gli avversari della lista “Insieme per Pavone”, la quale è composta da diverse persone tesserate a sinistra. Ecco perché la passeggiata mattutina dell’altra domenica di Perenchio ha sortito i punti interrogativi di tanti e le smorfie di alcuni. Di “Insieme per Pavone, in primis, che con Pino Andriolo candidato sindaco non aveva mai fatto mistero del proprio orientamento. E, soprattutto, non avrebbe fatto piacere ad alcuni dei “suoi”. Anche perché a Pavone, ultimamente, la maggioranza sta vivendo sul filo del rasoio a causa di diversità di vedute interne. Le differenze tra le anime del gruppo stanno emergendo in modo evidente. In consiglio comunale, e in giunta, soprattutto, gli animi sono già tesi per questioni caratteriali e di opinioni su alcuni punti basilari del programma elettorale, primo fra tutti il Mulino. Risalgono a pochi mesi fa le dimissioni dell’assessore esterno Giglio Tos dopo che, per diverso tempo, il vice Cobetto aveva manifestato malumori tanto da dare forfait a svariate sedute di giunta. Era seguita l’ufficializzazione, da parte di Ferrero e Cobetto, di un nuovo, anzi, vecchio, gruppo consiliare: insieme ai due consiglieri Andrea Ceccarello e Roberto Paonessa hanno voluto ridare vita a “Nuove Energie” (nome della lista con cui si erano presentati agli elettori in passato). Che cosa ne penserà dunque, ora, il gruppo “Nuove Energie” della vicinanza di Perenchio al Pd? Il primo cittadino sdrammatizza. “Il fatto che io mi sia recato alle urne non ha nulla a che fare con la lista” tiene a sottolineare. Pii spiega: “Che cosa votare è una scelta personale. Non sono mai stato schierato prima con la sinistra e non sono schierato nemmeno adesso. Non faccio parte di alcun partito. Non faccio parte di alcun circolo. Quando mi sono candidato come sindaco l’ho fatto a prescindere dal colore. Così come, dal 1994 al 2000, sono stato Assessore in una lista di centro sinistra ma già all’epoca non avevo alcuna tessera. Sono in buoni rapporti con tutti. Ho idee progressiste, questo sì. Credo in linea generale che il territorio abbia bisogno di persone che lavorino e quello che sto cercando di fare è di tenere d’accordo le varie anime”. In paese corre addirittura voce che qualcuno della maggioranza sia vicino al Movimento 5 Stelle. E’ Perenchio a raccontarcelo ed è sempre lui a smentirlo. “Non ho mai reso pubblico ciò che voto - sottolinea Perenchio -. E se qualcuno lo è non sono certo io. Io credo che oggi il territorio abbia bisogno di svilupparsi, che non abbia bisogno di arroccamenti e chi ha voglia di lavorare per il paese lavori a prescindere che sia di destra o di sinistra. Così come a livello istituzionale sto cercando di dialogare con tutti. Poi se deciderò di schierarmi da una parte o dall’altra lo farò e non avrò problemi a comunicarlo alle prossime elezioni”. E’ secco invece il commento Andriolo che chiede una presa di posizione chiara. “Il Pd a Pavone - commenta il capogruppo della minoranza - è senza ambiguità alternativo alla Giunta. Perenchio non è uno dei nostri. E’ sempre stato chiaro”.
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