Canavese a burocrazia zero? Qualcosa si sta muovendo. Diciamo che il lungo lavoro e la stretta collaborazione tra il presidente di Confindustria Canavese Fabrizio Gea, la Presidente di Bioindustry Park Alberta Pasquero, il sindaco di Cuorgnè Beppe Pezzetto, il deputato Francesca Bonomo del Pd e l’ex deputato Renato Cambursano ha "prodotto " due emendamenti alla Legge Stabilità, poi "perfezionati" e fatti propri dal Senatore Stefano Lepri (PD) e da altri parlamentari appartenenti a quasi tutte le forze politiche. “Stiamo parlando di quegli obbiettivi già oggetto di una mia interrogazione a risposta immediata al Ministro Passera, nell'autunno 2012 - ricorda Renato Cambursano - Vale a dire la sperimentazione in Canavese della zona a burocrazia zero e il riconoscimento del territorio quale area in situazione di crisi industriale complessa. .” Peraltro su questo versante, il Vice Ministro all'economia, Stefano Fassina, in un incontro tenutosi a Torino si era pronunciato favorevolmente e aveva individuato nella Legge di Stabilità l'occasione per la sua codificazione. Ricapitolando, con il riconoscimento di area in situazione di crisi industriale complessa, il Canavese verrebbe individuato come territorio meritevole di programmi di riconversione e riqualificazione industriale, con particolare riguardo alla promozione di progetti di ricerca, sviluppo e innovazione di rilevanza strategica, al rafforzamento della struttura produttiva e al riutilizzo di impianti produttivi. “La Commissione Bilancio li ha dichiarati inammissibili - dichiara il senatore Stefano Lepri - da qui la decisione di ripresentarli nel prossimo decreto legge collegato alla Legge di Stabilità, che probabilmente verrà approvato dal Consiglio dei Ministri già nelle prossime settimane. E’ il “treno” giusto, visto che nei “collegati” trovano spazio anche proposte di tipo ordinamentale e territoriale. A meno che, come abbiamo suggerito, il Governo non li faccia già suoi nel testo del decreto. Ci impegneremo per provare a dare al territorio del Canavese queste nuove opportunità, definite con un ampio percorso di confronto tra Ministero, Regione, Provincia, Amministrazioni locali, organizzazioni di rappresentanza degli imprenditori, società civile”. E se tutto andrà come si spera che vada, cioè se il Parlamento approverà i due emendamenti, in Canavese (il condizionale è d’obbligo) potrebbero arrivare la bellezza di 35 milioni di euro di investimenti in 3 anni: 5 milioni di euro nel 2014 e 10 milioni nel biennio successivo. Dei 35 milioni, 10 milioni saranno per il piano “burocrazia zero” e gli altri 25 milioni per i programmi anti-crisi, destinati al finanziamento delle aziende che riconvertiranno gli stabilimenti, con particolare attenzione alla promozione di progetti di ricerca, sviluppo ed innovazione. Secondo una prima stima gli investimenti dovrebbero garantire almeno mille posti di lavoro. “Il gioco di squadra funziona - commenta il sindaco di Cuorgnè, Beppe Pezzetto - abbiamo bisogno di questa opportunità per dare un futuro al nostro tessuto industriale”.
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