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16 Novembre 2016 - 10:50
tribunale
La Procura ha richiesto al tribunale di Ivrea una proroga del termine di chiusura delle indagini preliminari per l’inchiesta Olivetti bis. In questo secondo filone sono quindici i casi di mesotelioma pleurico accertati. E sono quattro persone ancora in vita, ma gravamente ammalate per patologie chiaramente collegate all’esposizione all’amianto, più 11 decessi, quasi tutti nel corso del 2016, tra cui Tullio Paghera, morto nel gennaio scorso e molto conosciuto in tutto il Canavese.
Tra i diciotto indagati, molti dei quali già condannati in primo grado, a luglio, nel primo processo sulle morti d’amianto. figurano nuovamente Carlo e Franco De Benedetti, l’ex ministro Corrado Passera e Roberto Colaninno, assolto in primo grado per il solo caso di lesioni per il quale era imputato. Si aggiungono nomi nuovi. Per esempio quello dell’ex deputato Ds Giorgio Panattoni, 79 anni, e dell’ex dirigente Luigi Pescarmona, 80 anni.
Le accuse, a vario titolo, sono di omicidio colposo e lesioni colpose in concorso. Le indagini si chiuderanno ad aprile del prossimo anno.
“E non finirà qui!” assicurano in tanti. Seguiranno altri processi, mano a mano che si aggiungeranno altri morti e altri malati, un pò come è successo con l’eternit a Casale Monferrato e nel Verbano per il processo Montefibre.
“Il picco sul numero dei morti da amianto è atteso intorno al 2020” aveva dichiarato la Procura nel corso del primo processo e non c’è motivo per pensarla diversamente.
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