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RIVAROLO. "Così si fanno associazioni di serie a e b"

RIVAROLO. "Così si fanno associazioni di serie a e b"
Aldo Raimondo l’ha definita “una spesa futile”. Si riferisce ai 4800 euro spesi dal Comune per organizzare l’evento “Sport al parco” il 10 ed 11 settembre scorsi. Una cifra per l’esattezza stanziata a favore dell’associazione “Amici del Castello” la quale si è assunta l’incarico di gestire l’evento e coordinare circa venti associazioni sportive. Raimondo, consigliere della minoranza “Riparolium” aveva attaccato il generoso regalo con un comunicato divulgato già un paio di mesi fa, pronto a chiedere tutti i documenti e a beccare tutte le spese superflue di questa amministrazione. Ma visto che la prima edizione di “Sport al parco” non sarà l’ultima, di questo s’è tornati a discutere mercoledì sera, in consiglio comunale. A dare man forte agli attacchi di Raimondo anche Marina Vittone di “Rivarolo Sostenibile”. Il tema delle associazioni, o, meglio, della disparità di trattamento tra associazioni, sta tenendo banco fin dall’inizio del mandato elettorale. Prima perché le normativa ha chiesto di modificare i rapporti e di far pagare affitti e tassa rifiuti anche a realtà, con o senza fine di lucro senza distinzione, che utilizzano locali comunale. E l’amministrazione rivarolese aveva risposto con un regolamento ritenuto dalle opposizioni un po’ troppo discrezionale. Oggi alcune associazioni che non dispongono di contributi pubblici potrebbero sentirsi trattate iniquamente. Ed è quello che la Vittone ha cercato di far capire dall’inizio alla fine della discussione intavolata con Costanza Conta Canova, giovane assessore alla cultura. “Mi fa sempre piacere un investimento nel settore della cultura specie in periodo in cui questo settore viene sempre sacrificato - ha premesso Vittone, per poi andare all’attacco -. Sono dell’idea che se ci deve essere un criterio secondo cui dare dei contributi dovrebbe essere questo. In primo luogo sostenere chi lavora in maniera continuata. Quindi verificare che lo statuto dell’associazione sia correlato alle finalità evento, e per esempio ad una Festa dello Sport ci saremmo aspettati un coordinamento di natura sportiva. Terzo: se si abbina una parte commerciale, com’è accaduto, per quanti riguarda gli aspetti musicali e della ristorazione, allora si deve anche discutere perché altrimenti il contributo va a ricadere alla fine anche su soggetti terzi, su operatori anche privati a cui viene permesso di lavorare. La rendicontazione deve andare a valutare questi aspetti”. Una lezione che ha trovato impreparata Conta Canova, molto più propensa a vedere l’altro lato della medaglia, ovvero quello dell’affidamento dell’incarico ad una associazione che da sempre lavora sul territorio, gestisce un immobile simbolo della città (il Castello Malgrà) e che non deve passare, essendoci già passata, per l’interditiva antimafia che impone rigidi controlli prima di poter organizzare un evento. “Non diamo soldi non agli amici ma agli Amici del Castello” ha provato a smorzare i toni Conta Canova supportata dalle spiegazioni del sindaco Alberto Rostagno in merito alle procedure ereditate dal periodo del commissariamento per infiltrazioni mafiose. Quindi che accadrà il prossimo anno? Il giovane assessore la fa semplice: “ripeteremo l’evento, che per altro permette al comune di sgravarsi da responsabilità connesse alla gestione, e ci avvarremo delle associazioni e se qualcuna volesse farsi avanti, come la Pro Loco, a cui Vittone è vicina, ben venga”. Insomma, chi vivrà vedrà. La spiegazione chiaramente non ha soddisfatto la capogruppo della minoranza “Rivarolo Sostenibile”. “Ci sono associazioni - ricorda Vittone - che organizzano eventi e portano migliaia di persone in città ed altre di stessa natura musicale e commerciale che ne portano molte meno. Ci sono associazioni capaci di trovare contributi esterni, alle stesse il comune fa pagare una tassa rifiuti salatissima e la tassa di occupazione del suolo che spesso non viene abbattuta per intero. Servono dei criteri di equità per non far sentire le associazioni di serie A e di serie B perché questo è il dubbio che formicola in città”.
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