Troppo rumore. Giorno e notte. In borgata Quilicoe Cascine Marchetti a stento si dorme. Tutta colpa dell’autostrada e dei giunti collocati da Ativa nella costruzione del nuovo ponte, opera faraonica, da alcuni giudicato un pugno nell’occhio, se non un mostra ambientale, da altri un’opera di alta ingegneria. Ad ogni i materiali utilizzati hanno peggiorato decisamente la qualità della vita degli abitanti delle zone limitrofe. Un fastidio costante… “Tun tun tun”. Ad ogni passaggio di ogni veicolo. Ecco perché, ad inizio estate, Gianno Bolzanello (già promotore di diverse battaglie a tutela del benessere della periferia pavonese) si è preso la briga di interpellare il sindaco e di scrivere ad Ativa. Oggi sembrano arrivare buone notizie. L’azienda di Giovanni Ossola, in procinto di partecipare al nuovo bando per la concessione trentennale dell’autostrada, ha manifestato la propria disponibilità a trovare una soluzione. In questi giorni c’è stato un incontro tra il Comune, Arpa ed Ativa. “Mi hanno assicurato che cercheranno di mitigare il rumore - sottolinea il sindaco Alessandro Perenchio -. E’ questione di poco, il tempo di verificare un’opera già eseguita in Germania che potrebbe decisamente attutire il suono, sia sopra il cavalcavia che sotto, assorbendo, quindi, anche il rumore di riflesso. Per la progettazione hanno già ricevuto un’offerta. La prossima settimana organizzeremo un incontro per informare la gente”. Una notizia che arriva dopo il recente sopralluogo dei tecnici e dell’ingegner Petrali. Bolzanello è soddisfatto, per ora, ma resta determinato. Anche alla luce delle affermazioni Arpa secondo cui “La presenza dei giunti di dilatazione determina un peggioramento del clima acustico dell’area e può giustificare le lamentele provenienti dai ricettori posti nelle vicinanze”, quindi dalle case situate vicino al ponte. Ma si affaccia una preoccupazione all’orizzonte. Il bando, che si terrà entro fine anno, potrebbe essere una spina nel fianco nel quale caso Ativa non realizzi i lavori in tempo. Ecco perché Bolzanello spera che sia nuovamente l’azienda a vincere. “Io mi auguro che Ativa possa vincere, sarebbe un sollievo per i cittadini. Perché, se dovesse vincere un’altra società, mi chiedo se questa sarebbe disponibile a riparare ai lavori fatti da Ativa - spiega Bolzanello -. Farò presente la situazione ad Alberto Avetta, che conosce bene il problema, già vicesindaco della Città Metropolitana, presente all’inaugurazione del ponte”. Ma con la concessione in ballo salterebbe anche l’intero nodo idraulico. L’Assessore Regionale Francesco Balocco sostiene che il progetto da 320 milioni di euro presentato da Ativa con project financing sia ridondante e parzialmente inutile. “A Pavone attendiamo ancora la sopraelevazione dell’autostrada che partirà, sempre sulla Torino-Aosta, dal ponte sul Chiusella fino dietro al cimitero - rammenta Bolzanello -, allora la Dora non porterà più via l’attuale autostrada come accaduto nel 2000, quando era anche uscita dai tracciati. Concordo sull’inutilità del restante tratto fino a Quincinetto, ma mi auguro proprio che questo intervento non venga messo in dubbio”.
Commentiscrivi/Scopri i commenti
Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter
...
Dentro la notiziaLa newsletter del giornale La Voce
LA VOCE DEL CANAVESE Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.