Rivoli, Collegno, Grugliasco, Alpignano, Pianezza, Rosta, Villarbasse, San Gillio, Sangano, Trana, Reano e Buttigliera Alta. E, soprattutto, Venaria e Druento. Quattordici sindaci - con in testa il primo cittadino di Grugliasco, Roberto Montà - hanno deciso di unire le forze e le idee per dire una volta per tutte “no” alla ludopatia, la malattia del gioco d’azzardo. Come? Firmando un’ordinanza per limitare gli orari d’uso e d’apertura delle slot-machine e delle altre macchinette “mangia soldi”. E lo hanno detto a distanza di pochi giorni dalla presentazione de “Gioco d’azzardo e ludopatia: i Comuni entrano ‘in gioco’”, un focus presentato dalla Lega autonomie del Piemonte. “Attraverso la condivisione di esperienze e una azione comune - dichiarano Roberto Falcone e Sergio Bussone, sindaci di Venaria e Druento - è possibile combattere una drammatica dipendenza sempre più dilagante soprattutto tra i giovani. Per questo abbiamo deciso di unirci e di andare avanti con un’azione comune, varando tutti un’ordinanza e un regolamento simili. Con orari di apertura e di chiusura e vincoli omogenei. In modo che i giocatori non possano andare a giocare nel Comune vicino, in alcuni casi attraversando solo la strada. Un’opera che prevede un periodo di sensibilizzazione da parte di utenti e commercianti”. Falcone, poi, cercherà di portare avanti la tesi del suo amico Mauro Marinari, sindaco di Rivalta, che dal novembre 2015, ovvero da quando hanno approvato il regolamento “anti-slot”, ha avviato incontri con commercianti, studenti e anziani ma anche un nucleo di polizia municipale che periodicamente controlla il rispetto degli orari d’apertura e chiusura delle sale slot e video poker. Come spiegato recentemente da Paolo Jarre, direttore del Dipartimento delle dipendenze dell’Asl To3, in Italia alle Asl si rivolgono oltre 10 mila persone con problemi di gioco “ma le stime parlano di circa 200 mila con quelle problemi patologici e di 800 mila con modalità di gioco problematico - prosegue Jarre - . E le slot hanno un ruolo importante, visto che il 55% degli 88 miliardi di euro spesi nel 2015 nel gioco, sono stati giocati nelle slot e nelle videolottery”. Ovvero la bellezza di 48,4 miliardi di euro.
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