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SAN GIORGIO. Si restaura la Chiesa di San Gaudenzio

In occasione delle celebrazioni dedicate al centenario della morte del poeta Guido Gozzano, verrà restaurata l’antica Chiesa di San Gaudenzio. Il parroco Don Melino Quilico ha contattato gli architetti Gustavo Gamerro e Francesco Diemoz con studio a Rivarolo per affidare loro l’incarico di progettazione.

Si comincia con un primo lotto, a cui ne seguiranno altri, e i lavori potrebbero durare anche alcuni anni, per riportare allo splendore questo gioiello collocato presso il camposanto.

San Gaudenzio è stata la prima parrocchiale del paese,  secondo i primi documenti risalenti all’inizio del XIV secolo, una chiesa costruita nel 1300 dal prete Nicola, poi oggetto di vari interventi nel 1317 ad opera di Pietro Mazzola e nel 1929 a cura del prete Antonio.

Si trovava sotto il juspatronatus dei San Martino di Agliè ed aveva alle sue dipendenze la chiesa di San Michele nel castello e quella di San Benedetto. La chiesa è ancora oggi a navata unica con quattro piccole cappelle laterali. Ed è qui che sono conservate, da quando vi furono trasferite nel 1951, le spoglie del poeta crepuscolare Guido Gozzano, sepolcro inoltre delle famiglie Mautino e Danesio (Massimo Mautino, nonno materno del poeta, fu anche deputato). Già Vittorio Sgarbi la visitò alcuni anni fa e presto potrà essere visitata da un più ampio pubblico.

“Questo primo lotto - spiega  l’architetto Gamerro - prevede il restauro e il risanamento conservativo della facciata, del campanile e del portone ligneo”.

La parrocchia finanzierà l’importo complessivo dei lavori, affidati alla ditta è il Centro Restauri di Favria, di 76mila euro e intanto ha presentato una richiesta di contributo alla Fondazione Crt attraverso il bando “Cantieri diffusi”.

Il cantiere ha coinvolto per il momento l’intonaco della parte bassa della facciata ma è stato interrotto perché nell’autunno entreranno nel vivo le celebrazioni.

Da ottobre a marzo saranno eseguite quindi le opere di captazione, regimentazione acque meteoriche, i nuovi allacci elettrici, ovvero le opere di urbanizzazione necessarie ed in primavera verranno montati i ponteggi per completare il primo lotto.

“Intanto - aggiunge Gamerro - abbiamo eseguito le stratigrafie sulla facciata per analizzare quali fossero i colori originali che andremo a riproporre sull’attuale parete bianca. Lo stesso faremo negli interni dove stiamo ultimando il rilievo per l’invio alla Sovrintendenza delle Belle Arti. La progettazione dei lotti successivi è in corso d’opera”.

La facciata, che costituisce la parte più critica, era caratterizzata in origine da toni verde salvia, cornici in avorio e sfondati principali in color bigio turchino.

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