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09 Agosto 2016 - 09:34
In occasione delle celebrazioni dedicate al centenario della morte del poeta Guido Gozzano, verrà restaurata l’antica Chiesa di San Gaudenzio. Il parroco Don Melino Quilico ha contattato gli architetti Gustavo Gamerro e Francesco Diemoz con studio a Rivarolo per affidare loro l’incarico di progettazione.
Si comincia con un primo lotto, a cui ne seguiranno altri, e i lavori potrebbero durare anche alcuni anni, per riportare allo splendore questo gioiello collocato presso il camposanto.
San Gaudenzio è stata la prima parrocchiale del paese, secondo i primi documenti risalenti all’inizio del XIV secolo, una chiesa costruita nel 1300 dal prete Nicola, poi oggetto di vari interventi nel 1317 ad opera di Pietro Mazzola e nel 1929 a cura del prete Antonio.
Si trovava sotto il juspatronatus dei San Martino di Agliè ed aveva alle sue dipendenze la chiesa di San Michele nel castello e quella di San Benedetto. La chiesa è ancora oggi a navata unica con quattro piccole cappelle laterali. Ed è qui che sono conservate, da quando vi furono trasferite nel 1951, le spoglie del poeta crepuscolare Guido Gozzano, sepolcro inoltre delle famiglie Mautino e Danesio (Massimo Mautino, nonno materno del poeta, fu anche deputato). Già Vittorio Sgarbi la visitò alcuni anni fa e presto potrà essere visitata da un più ampio pubblico.
“Questo primo lotto - spiega l’architetto Gamerro - prevede il restauro e il risanamento conservativo della facciata, del campanile e del portone ligneo”.
La parrocchia finanzierà l’importo complessivo dei lavori, affidati alla ditta è il Centro Restauri di Favria, di 76mila euro e intanto ha presentato una richiesta di contributo alla Fondazione Crt attraverso il bando “Cantieri diffusi”.
Il cantiere ha coinvolto per il momento l’intonaco della parte bassa della facciata ma è stato interrotto perché nell’autunno entreranno nel vivo le celebrazioni.
Da ottobre a marzo saranno eseguite quindi le opere di captazione, regimentazione acque meteoriche, i nuovi allacci elettrici, ovvero le opere di urbanizzazione necessarie ed in primavera verranno montati i ponteggi per completare il primo lotto.
“Intanto - aggiunge Gamerro - abbiamo eseguito le stratigrafie sulla facciata per analizzare quali fossero i colori originali che andremo a riproporre sull’attuale parete bianca. Lo stesso faremo negli interni dove stiamo ultimando il rilievo per l’invio alla Sovrintendenza delle Belle Arti. La progettazione dei lotti successivi è in corso d’opera”.
La facciata, che costituisce la parte più critica, era caratterizzata in origine da toni verde salvia, cornici in avorio e sfondati principali in color bigio turchino.
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