UNA NUOVA CENTRALE SULLA DORA BALTEA FRANCESI ACQUISISCONO EDISON CHE ACQUISISCE IDREG Da Carema fino a Ivrea, lungo l’alveo della Dora Baltea non si arresta la corsa delle società che si occupano di energia idroelettrica per la costruzione di nuove centrali. L’ultima richiesta (nell’ambito di un iter a dire il vero assai lungo) arriva da Edison. Il colosso italiano oggi acquisito dai francesi ha inglobato, sull’orlo del fallimento, la società Idreg (e ne ha assorbito il personale, compreso, tra i dirigenti, il vicesindaco Agostino Blanc), vorrebbe realizzare un impianto sulla sponda orografica sinistra, a due passi dal ponte di Quassolo. In cambio mettere sul piatto opere compensative. La trattativa sarebbe in corso tra società e comune (l’ultima e definitiva conferenza dei servizi pare sia in programma per la prossima settimana) ma il sindaco Elena Parisio pare aver già tirato le fila. Nei documenti non compaiono accordi scritti ma mercoledì scorso, durante il consiglio comunale convocato alle 18,30, ha anticipa quali sarebbero i termini del “baratto”: la Edison dovrebbe effettuare opere di messa in sicurezza spondale, inoltre dovrebbe corrispondere una somma di circa 400mila euro, in base alla legge che stabilisce di assegnare al comune la percentuale del il 3 per cento degli introiti derivanti dalla produzione di energia elettrica. Con quei soldi Parisio vorrebbe radere al suolo l’ex scuola elementare. “Proprio questo edificio qui, in cui siamo seduti adesso - ha annunciato l’altra settimana in consiglio - perché non più di due settimane fa, causa le piogge abbondanti, il pian terreno si è allagato tutto, è chiaro che questa struttura richieda ormai un intervento”. Al suo posto verrebbe costruito un nuovo edificio per ricavarne un vero e proprio salone polifunzionale visto che qui da anni, ma tirando per i capelli la destinazione d’uso, si tengono le feste della Pro Loco e delle altre associazioni. PERFETTI: “STATE DICENDO FREGNACCE” PER LA MAGGIORANZA DALLA EDISON NON SI POTEVA OTTENERE DI MEGLIO MINORANZA CHIEDE BRACCIO DI FERRO PER ALLEGGERIMENTO DI TASSE I toni sono stati pacati, bassi. Ma, mercoledì pomeriggio, non è mancata qualche imprecazione proveniente dal pubblico. Nè, dalla minoranza, Andrea Perfetti, s’è tenuto dall’attaccare la maggioranza. “State dicendo fregnacce” s’è indignato, ad un certo punto. A tenere banco la discussione sulle opere compensatorie. Secondo la minoranza “Quassolo da vivere insieme” se la comunità deve sopportare un impatto del genere, allora bisogna tirare Edison per la giacchetta, pretendere il più possibile. Magari in termini di alleggerimento della tassazione per i cittadini. “Non si può fare - è stato perentorio l’assessore al bilancio Cinzia Ginotto -, le entrate da questo tipo di attività vanno inserite nelle entrate per opere in conto capitale, non posso essere utilizzate per la gestione corrente”. Questione di braccio di ferro, secondo gli altri. Che hanno insistito. “Nella delibera che andiamo ad approvare - ha sollecitato il capogruppo Massimo Giugler - si parla di “beneficio economico”. Crediamo che sia una scelta cruciale per il nostro paese, visto che l’impianto sarà in funzione per almeno trent’anni e nella convenzione si parla della possibilità di rinnovo delle autorizzazioni, per altri trenta”. Tra le proposte, quella di riutilizzare le risorse per l’efficientamento energetico puntando, per esempio, sul fotovoltaico, in linea con le direttive del Ddl 2010. Ma per il consigliere di maggioranza Marco Rizzo, che nel mondo dell’energia ci lavora anche, sarebbe un’idea balzana. “Ci sono delibere - ha risposto quest’ultimo - che hanno allargato il senso dell’opera compensativa. E, se vogliamo essere pragmatici, gli interventi energetici che possiamo fare a Quassolo sono molto pochi. In gioco ci sarebbe esclusivamente il comune che è l’unica proprietà. Non abbiamo un’area da poter destinare al fotovoltaico ma, comunque, poi, chi si assumerebbe i costi del riciclaggio o dello smaltimento? Secondo me il fotovoltaico non è conveniente, l’idroelettrico sì perché comporta soltanto la manutenzione delle turbine”. S?aggiunge che anni fa il comune aveva emanato un bando per chiedere ai cittadini se qualcuno fosse interessato ad incentivi per il fotovoltaico. Non era pervenuta una dichiarazione di interesse che fosse una. Giugler non ha lesinato una provocazione restando sulla sua idea di tenere duro e di portare le entrate nella gestione corrente: “perché non poter proporre che gli introiti annuali vadano direttamente a vantaggio di famiglie e di imprese del territorio?”. Esulta invece il sindaco: “se voi considerate che la prima proposta addirittura era il rimboschimento di un’area degradata a Banchette, a distanza di km da noi… ci sembrava davvero fuori luogo. Ora abbiamo ottenuto opere per il nostro territorio”. PUNTI INTERROGATIVI DAL CANONE DI CONCESSIONE ALLO SMALTIMENTO DOPO 30 ANNI Molti i punti interrogativi. A partire dalla perizia asseverata redatta dal geometra Cutellè di Torino e già trasmessa alla Città Metropolitana, che stima in 67mila euro il canone di concessione per un’area complessiva di 3420 mq. “ E’ la cifra minima, dopodiché diventa libera contrattazione” ha precisato il sindaco Parisio spiegando che i terreni su cui andrà a costruire sono gravati da uso civico quindi, per poter concedere il diritto di superficie, è stato necessario predisporre una perizia per valutare il canone di concessione e quindi monetizzare gli usi civici. Alla domanda, molto blanda ma sostanziale, su “che vantaggio porterà al paese?” formulata dal consigliere di minoranza Antonietta Izzo, Parisio ha risposto che “al momento è unicamente un vantaggio economico in termini di opere di compensazione e sicuramente ci guadagnano in sicurezza spondale di cui c’è esigenza”. Sulla perizia Giugler ha avanzato altre proposte. “Non abbiamo nulla da eccepire dal punto di vista tecnico - ha premesso - ma il valore desunto è tratto da un utilizzo agricolo e andrà cambiata la destinazione d’uso quindi ed è ovvio che acquisterà valore maggiore. Da due calcoli banali, dividendo l’importo che viene corrisposto per trent’anni, se calcoliamo 67mila euro abbiamo una stima di 186 euro al mese. Se, invece, teniamo in conto la cifra di 100mila euro inserita nella convenzione, arriviamo a 277 euro al mese. In ogni caso mi sembra un “affitto” misero di fronte ad un’azienda che sta per realizzare un investimento importante per milioni e milioni di euro. Allora credo sia meglio guardarci tra di noi e dire che o il privato realizza un investimento che condividiamo, oppure si aumenta la cifra. Anche perché voi amministratori ci ricordate sempre che mancano i soldi per qualunque cosa, credo sia corretto che pretendiamo qualcosa in più…”. Altro dubbio resta sul destino dell’impianto, trascorsi i trent’anni. Rinnovare l’autorizzazione, o smantellare, comporterà comunque ingenti risorse. Il territorio rischia dunque di ritrovarsi uno scheletro sulla Dora a cui nessuno metterà mano? “Ci chiediamo, un domani, a chi competerà l’operazione di ripristino - ha osservato il capogruppo di minoranza con estrema lungimiranza -, a noi o all’azienda, e se l’azienda dovesse cessare la propria attività?”. LA CASA CANTONIERA La discussione sulle centrali idroelettriche ha lasciato spazio per divagare anche su un’altro tema: la riqualificazione della ex casa cantoniera. Se ne parla da anni ma di recente il comune è riuscito ad acquistarla. “Siamo in un momento in cui non abbiamo introiti, in cui tutti dismettono immobili - ha osservato Massimo Giugler -, noi invece compriamo immobili o li mettiamo a posto. Abbiamo appena comprato casa cantoniera che aveva valore fuori mercato perché oggi nessuno comprerebbe un immobile vicino all’autostrada e ci andremo ad investire”. La maggioranza garantisce che, almeno nel caso della casa cantoniera, verranno seguite tutte le regole per il massimo risparmio energetico. “Un destino a questo immobile, comunque, glielo si deve dare” la risposta di Massimo Rizzo. LA VOTAZIONE Dopo oltre mezz’ora di discussione il sindaco ha tagliato corto: “adesso basta, noi di sforzi nei vostri confronti ne stiamo facendo. Se non volete ascoltare, allora questa è la nostra scelta e la mettiamo ai voti”. La maggioranza ha votato compatta, a favore della perizia e della convenzione. Assente Agostino Blanc, che ha atteso fuori dall’aula (vista la sua posizione di lavoratore della idre acquisita da Edison) per entrare per i successivi punti relativi alla convenzione con l’aia e del servizio di segreteria comunale. La minoranza ha invece votato contro la convenzione. Sulla perizia, invece, Perfetti ha votato contro, Giugler e Izzo si sono astenuti.
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