In foto Lucia Valente e Vittorio Bellone, consiglieri della minoranza "Vivere Favria"
Voto contrario della minoranza, nell’ultimo consiglio comunale, al rendiconto di gestione 2015. Secondo Lucia Valente e Vittorio Bellone l’avanzo di amministrazione è troppo elevato. Nel senso che, con tante risorse a disposizione, l’Amministrazione avrebbe potuto realizzare piccoli investimenti, assecondare alcune richieste dei cittadini. Esattamente la cifra ammonta a 2.345.566 euro. “Ci sarebbe piaciuto - commenta i consiglieri - che questa amministrazione illustrasse le ragioni che hanno portato ad un avanzo così sostanzioso. Infatti, se per un ente è positivo chiudere con un leggero avanzo, non lo è se si tratta di una cifra spropositata: è un eccedenza di mezzi sottratti ai contribuenti rispetto alla necessità di spesa. Ci domandiamo quale possa essere il pensiero di un cittadino che vede a fine anno un avanzo superiore a due milioni di euro, magari lo stesso cittadino che ha richiesto un intervento comunale per la riparazione di una strada o un contributo per una manifestazione o per la sostituzione di un impianto di illuminazione, sentendosi rispondere, con aria mareggiata, che ‘non ci sono soldi’. Non penserà che qualcosa non quadra? L’Amministrazione non è stata in grado di spendere o ha tassato troppo i cittadini?”. Via libera, invece, alla settima variante parziale al piano regolatore. Belline ha votato a favore. Valente, non convinta del tutto, si è astenuta. Il progetto è stato redatto dall’architetto Gian Carlo Paglia di Agliè e le verifiche di compatibilità geologica e acustica sono state eseguite dal geologo Daniele Chiuminatto (Studio Associato Geologica) e da Stefano Roletti (Envia). “La variante - ha illustrato la maggioranza - si rende necessaria sulla base di alcune proposte avanzate da parte della cittadinanza a seguito di una diffusa consultazione promossa dalla nostra Amministrazione nonché di indicazioni pervenute dall’Ufficio Tecnico. E’ emersa l’esigenza di apportare alcune modifiche in particolare per la riduzione delle previsioni di consumo di suolo, attraverso lo stralcio di aree edificabili che risultano connotate da valenze ambientali, il riuso e la riqualificazione del patrimonio edilizio urbano e rurale esistente, il completamento dei tessuti urbani del capoluogo che si presentano di scarsa qualità urbana e paesistica”.
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