Il Gobetti è salvo. E, con tutta probabilità, continuerà ad essere un cinema a tutti gli effetti. A darne l'annuncio è il sindaco Dallolio in persona: dopo mesi di lavoro sottotraccia, sembra che si sia finalmente arrivati alla conclusione di un accordo per la gestione della struttura. Non ufficiale, ma ufficiosa, è invece la notizia che verrà acquistato un proiettore digitale, quell'apparecchio malefico senza il quale un qualsiasi cinema non può continuare a fare cinema, dal momento che stanno sparendo i film su pellicola. 55mila euro (questo all'incirca il costo dell'attrezzatura) che il comune investirà per scongiurare il fallimento del progetto-Gobetti. Soldi che, come accenna Dallolio, “riusciremo a trovare anche grazie ai proventi del discusso semaforo con telecamera di via Casale”. Due notizie inaspettate visto l'andazzo delle trattative nell'ultimo periodo. Due notizie inaspettate dal momento che il “rebus Gobetti” sembrava davvero impossibile da risolvere. Ma qual è stata la chiave di volta? L'essere riusciti a creare un gruppo (o “pool”, per usare un linguaggio più cool) di associazioni pensate per collaborare ad un unico obiettivo: rendere il Gobetti un luogo di aggregazione, in cui andranno a coesistere più attività, più realtà, più “campi” artistici. Sui nomi delle associazioni, per ora, ci sono solamente indiscrezioni. I più quotati sono tre. In primis AltreArti Jam, associazione musicale che da qualche anno fa corsi nelle scuole sanmauresi e gestisce una propria struttura in strada del Cascinotto. Poi Distretto Cinema, che ha gestito il Gobetti dal 2011 a oggi, peraltro con ottimi risultati. E infine Anna Cuculo Group, l'associazione teatrale, culturale e di danza che da anni orbita attorno a San Mauro e ad altri comuni della collina. Insomma, una commistione di arti e di generi che darebbe vita e varietà alla struttura. L'obiettivo della giunta (dell'ex assessore Proietti, e di chi ora ne farà le veci) è quello di tenere aperto il Gobetti anche di giorno, riempiendolo con iniziative per gli studenti delle scuole, per gli anziani e chi più ne ha più ne metta. Capitolo proiettore: come detto, il costo non è certo irrisorio. 55mila euro, di questi tempi, non sono pochi. E infatti il Comune aveva sempre detto di non averli a disposizione. Ora qualcosa è cambiato. Premesso che non è ancora chiaro se sarà l'ente pubblico a sobbarcarsi l'intera spesa (“la modalità di pagamento è ancora da valutare nel dettaglio” spiega Dallolio), il concetto è che quando bisogna fare di necessità virtù i soldi in qualche modo si trovano. E alle volte arrivano da dove meno te l'aspetti: “Stiamo cercando di ottimizzare il bilancio per trovare questi fondi – dice il sindaco –. L'idea è quella di 'liberare' parte dei soldi destinati al miglioramento della viabilità per dirottarli sull'acquisto del proiettore. Possiamo farlo solo grazie ai proventi dell'impianto semaforico di via Casale: i soldi del semaforo saranno ovviamente destinati al miglioramento della viabilità, coprendoil trasferimento di alcuni fondi sul Gobetti”.
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