Pensavamo fosse finita e, invece, ritorna la telenovela del cancello che impedisce il passaggio sulla pista ciclabile di via Ariosto che dovrebbe portare dall’Ecomuseo al centro storico. Un paio di settimane fa, dopo un lungo anno di segnalazioni, question time e interrogazioni da parte del Movimento 5 Stelle in consiglio comunale, il cancello era stato finalmente rimosso, permettendo così il passaggio ai ciclisti. Sembrava che finalmente si fosse conclusa con un esito positivo questa vera e propria odissea, visto che quel cancello veniva ripetutamente chiuso, non si sa bene da chi, prima con i lucchetti, poi con il fil di ferro, probabilmente per scoraggiare il passaggio dei ciclisti, da tantissimi anni. Legambiente e i grillini avevano ringraziato l’amministrazione ma si erano ripromessi che questo sarebbe stato solo l’inizio. C'è ancora bisogno di ripulire l’area, fare manutenzione e stare attenti ai continui automobilisti che parcheggiano le automobili proprio davanti all’ingresso del cancello o della pista ciclabile. Ma ecco che lunedì 18 aprile Gianpiero Ronchetti, volontario di Legambiente, si è nuovamente trovato il passaggio sbarrato da fil di ferro e nastri rossi e bianchi. Non c’ha visto più e ha scritto subito sui social la sua indignazione. “Legambiente si chiede- dichiara Ronchetti- può un’amministrazione comunale e l’intera cittadinanza continuare a farsi prendere in giro da qualche incivile?” E la consigliera grillina Monica Nucetto, che ha seguito l'intera questione in consiglio, ha rincarato la dose. “Tutto ciò è davvero inammissibile!!- scrive sul suo profilo facebook- Come già anticipato nell'ultimo consiglio comunale, la cosa non sarebbe finita con la sola rimozione del cancello, ma questa amministrazione avrebbe dovuto provvedere alla riqualifica della zona, con pulizia, segnaletica adeguata, ecc. Tutto ciò non è stato fatto, ma anzi, le foto pubblicate da Ronchetti dimostrano l'assoluta assenza di controlli e verifiche, che permettono a qualcuno di pensare che a Settimo "tutto è lecito!" perché nessuno prende provvedimenti, probabilmente è necessario fare le denunce/segnalazioni ad altri enti preposti al controllo (polizia, carabinieri, magistratura, ecc). Vergognatevi!”. Ed ecco che il giorno dopo (martedì 19), la pista è stata di nuovo resa utilizzabile dagli addetti del comune, che hanno tolto il nastro e il fil di ferro. “Legambiente ringrazia l'Amministrazione comunale per il ripristino della legalità- conclude Ronchetti-, augurandosi che qualsiasi sia il motivo che spinge a compiere questi atti di intolleranza e inciviltà (lo sbarramento della pista) possa essere risolto nelle sedi opportune, con dialogo e tolleranza”. Insomma pensavamo che la battaglia si fosse conclusa e che la rimozione del cancello fosse stata l’ultima puntata di una telenovela durata già troppo a lungo, e invece no, siamo ai livelli della soap opera Beautiful, che sono anni che sembra stia per concludersi ma in realtà non finisce mai.
Commentiscrivi/Scopri i commenti
Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter
...
Dentro la notiziaLa newsletter del giornale La Voce
LA VOCE DEL CANAVESE Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.