Ma com'è possibile che Gian Piero Lo Bianco, capogruppo di maggioranza, chieda al comune il rimborso di 3700 euro per tutto il periodo andato dal novembre 2014 all'agosto 2015, tante sarebbero le ore sottratte al lavoro (nell'Enel) per il paese? Più di mille euro solo per il mese di maggio! Numeri da fari girare la testa. Da superare lo stipendio del sindaco e di tutta la giunta messa insieme. Da pareggiare quasi con gli stipendi di un impiegato comunale assunto part-time. No, numeri che non potevano stare né in cielo né in terra. E come fosse possibile in questi mesi se lo sono domandato, eccome se se lo sono domandato, i consiglieri della minoranza "Per un paese da vivere", e con loro anche l'ex vicesindaco Valter Porrini, quest'ultimo addirittura presentandosi in caserma dove ha sporto denuncia. Il perché lo ha appreso giovedì scorso in consiglio comunale. C'è voluta una formale e specifica richiesta presentata da Michelangelo Fiò, Stefano De Bei e Anna Maria Marinaci per mettere finalmente in chiaro che cosa giri intorno alle esose, se non illegittime, richieste. Già, perché la legge lo dice chiaramente: ai consiglieri comunali spetta solo ed esclusivamente il gettone di presenza. Null'altro. Figurarsi un rimborso da mille euro al mese. E l'evidenza era talmente grossa che, dopo mesi passati a smentire e a contrattaccare, giovedì pomeriggio a Lo Bianco non è rimasto altro che arrampicarsi sui vetri. E lo ha fatto fino all'ultimo, in tutti i modi. Dapprima spiegando che lui non è mica un dipendente qualunque all'Enel ma uno in posizione di rilievo "e quindi le mie ore costano care". Che spostarsi dalla sede di Milano a Romano comporta prendersi, per l'incontro o la riunione di un'ora, un pomeriggio intero. Che lui tutto quel tempo se l'è preso per fare il buon samaritano: occuparsi della sua delega alle politiche sociali, parlare alle famiglie bisognose, partecipare alle assemblee del consorzio socio-assistenziale... Tranquilli. Alla fine all'Enel non sarà dato un centesimo di rimborso. Lo ha garantito il sindaco Oscar Ferrero, nel rispettoso rispetto delle normative. Lo Bianco, quelle ore, dovrà gestirsele di tasca sua, e subirne le conseguenze, fosse anche una lavata di capo dai vertici dell'Enel. Se al comune è arrivata la richiesta, infatti, è perché è stato lui – magari facendo un po' il furbo, o magari no - a dichiarare che le avrebbe impiegate per l'ente pubblico. "Sarò io a gestire il mio rapporto con l'azienda e voi non vi immischiate" si è messo a dire, ad un certo punto, Lo Bianco, attaccato su tutti i fronti dall'opposizione e consigliato, da De Bei, di lasciare l'incarico. "Chi ha deleghe deve essere consapevole che se ne occupa gratuitamente" ha rincarato il consigliere di "Per un paese a vivere". Ma a margine del consiglio non è mancata una colorita serie di botta e risposta e sono venuti al pettine i nodi della spaccatura tra Ferrero e Porrini. Il primo ha accusato il secondo di essersi "sempre comportato in maniera scorretta e sleale". "Ti sei candidato con me con un programma che non condividevi. Ma pensi che siamo la Banda Bassotti, che siamo qui per truffare?" ha aggiunto. L'altro, di contraltare: "tu come sindaco non vali nulla. Per il Chiusella, la musica, Casafavola... a voi io davo fastidio" ha sbraitato Porrini sottolineando le sue numerose proteste sui contributi comunali erogati a destra e manca. Lo Bianco, comunque, resterà al suo posto: in consiglio comunale e presidente dell'associazione "Lo spirito e la mente". Il sindaco Oscar Ferrero ha dichiarato che non esiste alcun conflitto d'interessi fra le due cariche. Non tale, almeno, da doversi dimettere dall'una o dall'altra. Eppure restano alcune questioni. L'associazione "Lo spirito e la mente", secondo la convenzione, usufruisce dei locali della ex scuola elementare in frazione Cascine, gratuitamente, e dovrebbe ripagare la cortesia realizzando opere migliorative della struttura. Porrini lo definisce una "sovvenzione indiretta": non chiedendo nulla, il comune alza le spalle sul fatto che l'associazione, dai corsi organizzati, ci lucra, oltretutto senza alcun obbligo di presentare bilanci, essendo privata. E non regge il confronto con il centro anziani, tirato in ballo dal sindaco per punzecchiare Michelangelo Fiò, che ne è presidente ed è anche capogruppo di minoranza. "Non è affatto la stessa cosa – ha fatto notare, infatti, lo stesso Fiò -. Il nostro Statuto prevede che i componenti del direttivo prestino la loro opera gratuitamente. Noi, insomma, facciamo i cassieri". Punto e basta. Inutile parlare dei movimenti di denaro che avverrebbero in occasione dei vari pranzi. "Pranzi ai quali garantiamo anche cinque pasti gratuiti, tra cui il suo, signor Sindaco" ha puntualizzato Fiò con un commento che avrebbe dovuto quasi far arrossire Ferrero. Che cosa prevede invece lo statuto di "Lo spirito e la mente"? Prevede, ebbene sì, che i componenti del direttivo possano avere un utile. Poco importa se poi Lo Bianco si metta qualcosa in tasca o se, per etica, vi rinunci. La fiducia non basta. Tanto lo stesso Lo Bianco ha continuato a ripeterlo: lui, di mostrare i documenti, foss'anche solo per trasparenza, non ne ha alcuna intenzione.
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