L’associazione turistica Pro Loco è un centro di vita sociale a carattere volontario che realizza i suoi interventi con il supporto dell’azione pubblica senza alcuna finalità di lucro, operando su tutto il territorio comunale di Settimo Torinese. È uno dei sodalizi più longevi della cittadina, è stata fondata a fine anni sessanta da Franco Bessone (del Centro Studi Settimesi, ndr) che fu anche il primo presidente della Pro Loco fino agli anni ’90 in cui, dopo l’emanazione del nuovo statuto e la nuova convenzione con il comune, il suo successore divenne Casa e dal 2000 al 2007 Beppe Rosso. Siamo andati ad intervistare Paola Bolognino, presidente dal 2007, per scoprire di più sulle attività dell’associazione. Di che cosa si occupa la Pro Loco? “Noi abbiamo un progetto con l’amministrazione che presentiamo tutti gli anni, partiamo con il Carnevale per proseguire con la Fera dl’Arlév, le Feste Patronali, la Passeggiata del Gusto, la Fera dij Còj. In mezzo a tutto questo collaboriamo anche con le associazioni del territorio, settimesi e non, con l’Unpli (unione nazionale pro loco d’Italia). Per esempio da alcuni anni la Fera dl’Arlév, che quest’anno sarà il 15 maggio, è legata all’iniziativa Regioni in Festa, in cui prima della fiera realizziamo una cena delle regioni (che sarà il 7 maggio, ndr) con tutte le associazioni regionali al centro polifunzionale di via Fantina e durante la fiera ogni sodalizio ha uno spazio espositivo con le specialità delle loro terre”.Com’è gestire così tante associazioni insieme? “Non è difficile. A volte mettere insieme tante idee e gestirle non è semplice ma l’importante è che tutti perseguano lo stesso fine ossia fare qualcosa di bello per la città e su questo ci siamo sempre trovati. Abbiamo avuto sempre un buon riscontro da parte di tutti coloro con cui abbiamo collaborato”.I rapporti con l’amministrazione? “Abbiamo un buonissimo rapporto sia con i sindaci con cui ci siamo rapportati, nel mio caso Ossola, Corgiat e Puppo, sia con gli uffici, sono sempre stati tutti disponibili. Nessun problema. Ovvio ogni tanto capita che ci si scontri ma poi si arriva sempre ad una soluzione”.Le vostre iniziative riescono sempre a radunare una grande fetta della popolazione, com’è il vostro rapporto con i cittadini? “Pensa che ogni anno una signora ci chiama da Torino per chiederci quando facciamo la sfilata di Carnevale per sapere quale settimana di ferie prendersi per poterlo vedere. È una dimostrazione di grande affetto per ciò che facciamo e non è l’unica, sono tanti che in questi anni hanno creduto e credono in noi. Accompagnati ai complimenti ci sono anche le critiche ma come dico sempre io “se non si fa non si sbaglia”, noi ci mettiamo sempre in gioco e cerchiamo di realizzare iniziative che possano coinvolgere l'intera popolazione”.Il segreto del “vostro successo”?“Non so se ci sia un segreto. Forse perché ci mettiamo tanto entusiasmo? Perché cerchiamo di mettere sempre qualcosa in più in ogni edizione? La fera dij Còj ad esempio è riconosciuta a livello nazionale, abbiamo tantissimi produttori che ci chiedono di partecipare. Forse “il nostro successo” è che realizziamo queste fiere non a scopo di lucro ma per il piacere di farlo e crediamo in quello che facciamo. L’utile che noi ricaviamo dagli eventi lo investiamo sempre per potenziare le manifestazioni successive".Gli scorsi anni c’era stata qualche diatriba con i commercianti, ora come sono i vostri rapporti? “L’erba del vicino è sempre più verde e a volte si cerca di sminuire o snaturare il lavoro delle potenzialità del territorio. Ma ora i nostri rapporti con i commercianti sono migliorati, possiamo dire di avere un buon rapporto anche con loro”.Quanti volontari siete? “Nel direttivo siamo in 9, poi ci sono una serie di volontari che ci aiutano durante le manifestazioni. Dico sempre che un volontario deve dedicare il tempo che ha a disposizione, non importa che sia un’ora, due o quattro, l’importante è esserci. I nostri, compatibilmente con gli impegni lavorativi e familiari, si impegnano per la perfetta riuscita delle manifestazioni e per questo li ringrazio sempre. Ci sono tantissime attività, è un impegno che ci impegna 365 giorni l’anno a titolo gratuito. Ognuno di noi organizza ormai la sua vita in base alla Pro Loco. Ci sono 4/5 persone che formano il coordinamento principale che svolgono un impegno giornaliero. Ma questo lo facciamo perché ci divertiamo tantissimo insieme, nonostante a volte ci siano dei piccoli screzi come succede in ogni famiglia”. La fera dl’Arlèv si avvicina, ci saranno novità rispetto agli altri anni? “Una novità è che l’iniziativa Regioni in Festa, in cui le varie associazioni regionali espongono le specialità culinarie e i prodotti d'artigianato della loro terra, tornerà ad essere, come da tradizione, in piazza della Libertà e non in piazza Campidoglio, come negli ultimi anni, in cui realizzeremo altre attrattive”.Altri progetti? “Ogni anno, oltre ai progetti che presentiamo in comune, organizziamo altri eventi e i soggiorni marini in estate a cui partecipano sempre in tanti. Anche quest’anno abbiamo dato la nostra disponibilità per aiutare la Farmacia di via San Mauro a realizzare la cena in bianco di quartiere e ci rendiamo disponibili ad aiutare tutti coloro che hanno bisogno di una mano in queste tipologie di manifestazioni. Il comune, inoltre, dal 2011 ci ha dato la gestione del centro Bosio di via Galileo Ferraris e da marzo 2014 gestiamo anche il centro polifunzionale di via Fantina. Grazie a questi due locali abbiamo la possibilità di realizzare attività ludiche, sportive e serate danzanti. È un impegno fisso settimanale, che ci impegna costantemente. Al Bosio abbiamo lezioni di yoga, ginnastica, tango, il Club Stelle Azzurre che si allena, il sabato sera la serata danzante di Sikania e la domenica, invece, si balla con la Pro Loco. In via Fantina abbiamo yoga, ginnastica, ballo liscio, Prometheus, il Twirling, le serate danzanti il sabato sera con l’associazione Lucana. Inoltre la sala è disponibile per chi vuole organizzare battesimi, compleanni, cresime, feste. Pensa che al Bosio la domenica vengono un centinaio di persone a ballare. Alcune di loro le abbiamo portate a Telecupole e a Cavallermaggiore. Ogni anno, inoltre, offriamo per la cittadinanza anche la possibilità di realizzare il capodanno con noi e da alcuni anni creiamo un evento per i giovani e uno per i più grandi. Tutto questo è possibile perché c’è l’intervento delle persone a ogni nostra iniziativa”.La gestione dei due centri polifunzionale vi impegna molto. “Certo. Ma non è solo il gestire gli spazi ma tenerli puliti, cambiare le lampadine o aggiustare un guasto, alla fine molte volte l’incasso delle manifestazioni va a finire lì. Voglio ricordare che queste due strutture sono aperte e funzionanti grazie al volontariato dei soci della nostra associazione e ai sodalizi e alle persone che utilizzano queste strutture, che pagando una quota permettendo di realizzare i lavori, piccoli e grandi di manutenzione, e di vivere le due strutture, che senza di loro diventerebbero delle cattedrali nel deserto”.
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