Verranno svolti il 10 marzo gli esami su campioni di sangue prelevati dai vestiti sporchi trovati a casa di Mario Perri, il 55enne di Rivarolo indagato per l'omicidio di Pierpaolo Pomatto, il felettese di 66 anni freddato il 17 gennaio scorso con un colpo di pistola nelle campagne della frazione Vesignano. Venerdì scorso, presso il Tribunale di Ivrea, si è svolto il riesame, dopo che l'uomo, assistito dall'avvocato Daniela Dematteis, era stato interrogato dal Pubblico Ministero Ruggiero Crupi la settimana precedente. Perri era stato rintracciato perché in possesso del telefonino appartenente a Pomatto che, sostiene l'indagato, glielo avrebbe venduto per 40 euro. La Procura di Ivrea continua a sostenere che lui poteva averlo solo per averglielo sotratto durante una rapina. L'arma, ad oggi, non è ancora stata trovata, ma in questi giorni si sono fatte largo ipotesi di un collegamento (senza alcun riscontro investigativo, tuttavia) tra l'omicidio Pomatto e l'omicidio della professoressa Rosboch di Castellamonte. In entrambi i casi compaiono due elementi: una pistola che non si trova e la presenza di banconote fac-simile, trovate vicino al cadavere di Pomatto, e bruciate, nel secondo caso, dal complice di Defilippi, Roberto Obert, secondo la versione rilasciata dal ragazzo. Di certo c'è che nella casa di Perri non sono stati trovati proiettili o polvere da sparo. Gli inquirenti hanno sentito anche i conoscenti e chi frequentava quell'abitazione. Tutti hanno confermato di non avere visto armi, almeno negli ultimi anni. La Procura non prende in considerazione l'ipotesi di un'esecuzione ma vede i connotati di una rapina. Sembra,però, che Pomatto stesse organizzando, anche in tempi recenti, dei colpi. Avrebbe chiesto ad alcune persone, sentite come testimoni, di procurargli una pistola, parlando espressamente di alcuni progetti. Altri dicono hanno sottolineato che, a volte, Pomatto si inventava le cose, a volte esagerava. Nella casa di Pomatto, intanto, sono stati sequestrati sim card ed un computer (nemmeno qui tracce di soldi o armi). Il Tribunale ha affidato ad un perito l'incarico di analizzare il pc, nel giro di un mese ci saranno i risultati. "Sono convinta dell'innocenza – sottolinea l'avvocato Dematteis - e credo che l'assassino vada cercato in altri ambiti".
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