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SETTIMO TORINESE. Puppo "spiega" l'outlet del lusso all'Unitre

Mercoledì pomeriggio presso l’Unitre si è tenuto il secondo incontro dell’anno con il sindaco Fabrizio Puppo. Tanti gli argomenti trattati (outlet del lusso, rifacimento area mercatale di via Castiglione e del cavalcavia di Corso Piemonte, il Festival dell'innovazione e della Scienza, lo scolmatore, ecc) e le domande poste dai soci del sodalizio. La più discussa sicuramente è stata la novità dell’outlet del lusso.   Dopo un filmato, realizzato da StiloPercassi, che rappresenta come sarà l’outlet del lusso una volta finito, Puppo ha illustrato i vantaggi e gli svantaggi della nuova costruzione. “L’Outlet del lusso, che sarà inaugurato il 23 marzo 2017, avrà una stele alta 84 metri e sarà fornito di tutti i marchi importanti di alta moda, le grandi firme: Armani, Cavalli, Hogan ecc- ha spiegato-. Sarà il primo in Italia realizzato in una zona metropolitana, vicino ad una grande città. Sarà fatto tutto in marmo con finiture di alta qualità, con parcheggio sia interno che interrato.I negozi saranno tutti coperti da un porticato per ripararsi sia dal sole che dalla pioggia. Nel 1° Lotto, quello in costruzione, ci saranno 70 negozi e con la costruzione di un secondo e poi di un terzo lotto si dovrebbe arrivare a circa 200 negozi.   Sicuramente in una prima fase toccherà il commercio locale per via della curiosità, della novità che susciterà anche nei settimesi la struttura. Ma in realtà sono pochi i negozi da noi che trattano gli articoli dell’outlet.   I lati positivi, però, sono molteplici. Saranno disponibili 450 posti di lavoro, più indotto. Tra un paio di mesi si potranno mandare le richieste per essere assunti attraverso un portale internet in cui si potrà spedire il Curriculum Vitae. Sarà l’unico veicolo per essere assunti. Il target molto probabilmente sarà di giovani ma non escludo che vengano richieste anche persone più mature ed è assolutamente necessaria una buona conoscenza della lingua inglese. Questo perché l’outlet del lusso nasce per catturare un bacino ampio di utenti. Si aspettano 4/5 milioni di persone all’anno, un flusso importante e sarà abilità dell’ente e del commercio locale far dirottare almeno una parte di quelle persone nel centro storico.   Ci sarà sicuramente un impatto sulla viabilità di via Torino che diventerà come Corso Piemonte, con una banchina centrale e a due corsie. Verrà spostata anche la pista ciclabile e saranno effettuate delle migliorie. L’unico limite è che si fermerà al Villaggio Olimpia perché poi è proprietà di Torino e devono decidere loro che cosa realizzare. Verrà costruita una rotonda prima del cavalcavia tra il Villaggio Olimpia e Torino- dove numerose volte si sono lamentati i cittadini del semaforo che costringe gli automobilisti a fermarsi sul cavalcavia- per migliorare la viabilità. Sarebbe anche da eliminare quel cavalcavia visto che non passa più sotto la ferrovia. Noi porteremo le nostre idee a Fassino che deciderà sul da farsi. Tra l’altro raddoppierà anche l’Auchan, si ingrandirà e avrà nuovi negozi. L’outlet porterà avanti il progetto di Laguna Verde ed è un’occasione per realizzate anche la strada che collegherà la rotonda dell’ospedale di via Santa Cristina con via Torino, creando uno sgravio del traffico pesante su quell’area”.   Un signore ha chiesto al sindaco se l’outlet causerà dei problemi ambientali sul territorio come l’aumento dell’inquinamento. “Non credo- ha risposto-. Siamo nella periferia settimese e poi anche dovessero venire molte macchine tutte insieme, l’inquinamento non raggiungerà mai i livelli toccati a Settimo dagli anni ’50 agli ’80”. Nell’incontro con Puppo si è discusso anche della sorte di altre infrastrutture, come l’area dell’ex Standa, un cantiere mai partito che sta causando il degrado dell’edificio dell’ex ipermercato.   "Purtroppo l’area della Standa è ferma in quanto è fermo il mercato immobiliare- spiega il primo cittadino-. Il progetto ideato qualche anno fa delle tre torri, oggi nessuno è disponibile a realizzarlo. Buttarsi nell’affare e portare a termine l’interno intervento richiede migliaia di euro. Siamo molto dispiaciuti per questo perché avere un’area completamente distrutta, malconcia nel cuore della città, proprio come avevamo la Paramatti prima che si bonificasse e si realizzasse la biblioteca Archimede, non è bello”.      
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