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IVREA. Il “sanpietrino” non si vede...

IVREA. Il “sanpietrino” non si vede...

Giustizia

Era finita a carte bollate l’edizione 2015 dello storico carnevale d’Ivrea. E la Procura per il lancio di quel sampietrino contro la maschera di un tiratore del carro dei “Boia del Tiranno” aveva anche aperto un’inchiesta affidando le indagini al Commissariato di polizia. Nei tritacarne ci era finito un ragazzino di 14 anni, con la casacca degli Arduino, difeso in aula dall’avvocato Marco Stabile. La scorsa settimana la svolta: il filmato messo agli atti è troppo sgranato e il Procuratore Alessandra Barbera ha chiesto l’archiviazione del procedimento per “lesioni colpose” al Giudice per le indagini preliminari del tribunale dei minori. “Le immagini – scrive il pm – non consentono di asserire con certezza che l’indagato stia trattendendo o meno un oggetto scuro nella mano destra”. Quel giorno l’arancere colpito aveva da subito lamentato una contusione al capo e il danneggiamento della maschera. “Sono pronto a chiedere scusa, ma mi devono dimostrare che effettivamente c’è stato il lancio di quel sanpietrino. Non voglio nemmeno immaginare che uno della mia squadra possa avere commesso un gesto del genere. Fosse così sarei il primo ad allontanarlo dal gruppo…” aveva subito frenato Giancarlo Maffeo, capo degli Arduino, negli uffici del Commissariato. Si chiude così una vicenda che aveva lasciato strascichi indelebili sui social network e tante polemiche anche quest’anno, nel corso della battaglia appena conclusasi, con gli Arduini pronti a cacciare da piazza Ottinetti il carro dei «I Boia del Tiranno».
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