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16 Febbraio 2016 - 18:27
tribunale
Sono stati sostituiti tutti i giudici del collegio che in tribunale, a Torino, stava celebrando il processo San Michele sulla 'ndrangheta in Piemonte. Lo ha deciso il presidente, Massimo Terzi, in conseguenza del decesso, avvenuto nei giorni scorsi per un malore improvviso, di uno dei tre giudici, Tiziana Proietti. La causa doveva riprendere oggi ma è stata differita di un giorno. Alcuni degli avvocati difensori hanno manifestato perplessità rispetto all'iniziativa di Terzi.
In primo grado
Il primo grado il processo si è chiuso con 11 condanne per un totale di quasi 40 ani di carcere e cinque assoluzioni.
Nell’occhio del ciclone la famiglia Greco e i collegamenti tra i “crotonesi” della cosca di San Mauro Marchesato e la locale di Volpiano che peraltro riconosceva una sorta di pedaggio mafioso per ogni attività posta in essere sul territorio.
Si tratta di un troncone delle indagini Minotauro e Albachiara.
La pena più elevata (7 anni e 4 mesi) è stata inflitta ad Angelo Greco, detto «Lino Tempesta».
Sempre in famiglia: 4 anni e 10 mesi a Domenico, 4 anni e 8 mesi a Roberto.
Condannati anche Mario Audia (6 anni e 4 mesi) e Gregorio Sisca (5 anni) e per estorsione aggravata dal metodo mafioso Maurizio Calamita (2 anni) e Domenico Maida (3 anni
L’inchiesta “San Michele”, nelle sue varie articolazioni, ha preso in esame, fra l’altro, dei tentativi di inserimento della criminalità organizzata nei lavori per il Tav e una estorsione alla Setup Live, una delle più importanti società organizzatrici di spettacoli musicali in Italia.
Ai Comuni di Rivoli, Sant’Ambrogio e Chiusa San Michele è stato riconosciuto il diritto a chiedere risarcimenti in sede civile.
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