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RIVAROLO. Pregiudicato ucciso nel Torinese: convalidato il fermo

E' stato il telefono cellulare della vittima a far arrestare Mario Perri, l'uomo che i carabinieri accusano dell'omicidio di Pierpaolo Pomatto, avvenuto nelle scorse settimane a Rivarolo Canavese. I militari dell'Arma lo hanno trovato a casa della nipote dell'arrestato.

"Pomatto me l'aveva venduto per quaranta euro", si è difeso nel corso dell'interrogatorio davanti al gip Stefania Cugge, che ne ha convalidato l'arresto.

A casa dell'arrestato sono stati trovati alcuni vestiti sporchi di sangue. Accanto una bottiglia di candeggina, che secondo gli investigatori Perri avrebbe voluto usare per far sparire le macchine.

Le indagini proseguono ora per stabilire il movente del delitto e per ritrovare la pistola utilizzata per sparare alla nuca alla vittima, che la mattina dello scorso 19 gennaio è stata ritrovato da un passante vicino a un canale a Vesignano, una frazione di Rivarolo. Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti c'è quella di un regolamento di conti.

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