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20 Gennaio 2016 - 13:52
Per chi vive o ha vissuto a Venaria e ha un passato sportivo calcistico sempre nella Reale, la squadra della “San Francesco” è rimasta nel cuore di tutti.
Nei campi di via Guarino Guarini, nel corso degli anni, centinaia di ragazzi hanno iniziato a muovere i primi passi in questo sport, con la consapevolezza che nessuno di loro andava al campo semplicemente per “giocare e vincere” ma per diventare un adulto. Perché ai campi della “SanFra” - come tutti li chiamavano - si giocava seguendo le “regole” della parrocchia di San Francesco, regole di un gruppo sportivo parrocchiale di estrazione salesiana.
E i risultati non mancavano. Successi a dismisura in tutte le categorie giovanili, la prima squadra che era arrivata addirittura a sfiorare la Prima Categoria, con derby memorabili con il Venaria, dove ogni qual volta arrivavano i “Cervotti” c'era il tutto esaurito.
Poi, i cambi di proprietà e progetti lungimiranti a carattere imprenditoriale da parte dei nuovi soci hanno fatto svanire il “sogno” di centinaia di ragazzi e di decine di allenatori che nel corso degli anni si sono succeduti su quel campo e su quelle panchine.
Il terreno verde in erba naturale era diventato sintetico, in modo tale da essere affittato dagli amatori.
Ed ora, dopo alcune vicende di carattere giudiziario legate al processo torinese per 'Ndrangheta sul filone della 'ndrina crotonese di San Mauro Marchesato, quel campo in erba sintetica è stato smantellato, gettando nello sconforto gli ex “SanFra”.
“Stanno smantellando quella che è stata la nostra seconda casa per un sacco di anni, dove siamo cresciuti ed abbiamo conosciuto gente stupenda – commentano su Facebook - Dove ci siamo impegnati in un progetto che andava oltre il mero sport, dove abbiamo creduto che tenere fuori i soldi da questo splendido gioco fosse possibile. Perché noi eravamo un gruppo di volontari che amavano il calcio e quei colori. Povera SanFra, cosa ti stanno facendo...”.
E in attesa di scoprire quale sia il futuro dell'area, gli “ex” gialloblù hanno un sogno nel cassetto: ridare vita alla società.
Sperando che il Comune intervenga e affidi la gestione dell'area attraverso un bando di carattere pubblico.
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