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25 Novembre 2015 - 10:05
Ivrea collina del Crist
La centrale del Crist si farà. Il Consiglio Comunale di Montalto Dora null'altro può fare se non prendere atto e cercare di contrattare le migliori misure di compensazione. Lo ha detto e ribadito il Sindaco Rita Ippolito l'altra settimana, in Commissione. La discussione, sul progetto presentato dalla società Idropadana con sede ad Orbassano, per la costruzione della cosiddetta centrale del Crist che sfrutterà il fiume Dora Baltea, è durata oltre un'ora. Sul tavolo, anche un'interrogazione presentata dalla minoranza guidata da Massimo Stevanella e discussa lunedì sera in seduta pubblica.
La procedura, partita quasi dieci anni fa, ha subito anche qualche modifica, in seguito alle proteste della popolazione. In sostanza è stato variato il percorso: non verrà più scavata una galleria sotterranea ma il condotto sarà ricavato attraverso i campi, espropriando i proprietari. L'indennità di esproprio base si aggirerà intorno ai 356 euro a cui si aggiungeranno varie compensazioni per l'occupazione temporanea.
"A noi non viene chiesto se siamo d'accordo o no al canale – sottolinea il Sindaco Rita Ippolito -. Sia chiaro: al Comune compete la verifica della compatibilità al piano regolatore rispetto alla variante urbanistica. Stop. Tutte le altre considerazioni sulla validità, economiche eccetera, vanno discusse in altra sede. Se non altro stiamo parlando di energia pulita e non di pirogassificatori o quan'altro...". Montalto, va ricordato, era stato infatti tra i firmatari del piano strategico contro il progetto del pirogassificatore di Borgofranco (la protesta, cavalcata da cittadini, comitati, enti, aveva indotto il proponente a lasciare il campo libero). Stavolta l'approccio è invece più accomodante. Una posizione un po' diversa e più defilata rispetto al pugno duro di Ivrea, dove il Consiglio Comunale, con un accordo trasverale tra maggioranza ed opposizioni, ha espresso un fermo "no".
"Ma io ad oggi non ho elementi per motivare una contrarietà al progetto – aggiunge, a sua discolpa, Ippolito – La progettazione è stata eseguita sulla base delle prescrizioni normative, tra cui la garanzia che sia mantenuto il deflusso minimo vitale, cioè la portata minima d'acqua nella Dora. N conferenza dei servizi è stato chiesto che venissero svolti controlli sul mantenimento dell'ecosistema. L'ultimna stesura del progetto ha tenuto conto delle osservazioni pervenute nel corso di questi dieci anni". Dal 2009 al 2015 il progetto è rimasto in un cassetto, oggi la società è tornata alla ribalta, in vista di passare ai fatti e aprire il cantiere.
Il canale scorrerà nei pressi del cimitero di Montalto Dora. Tra le opere compensative è prevista la realizzazione di una pista ciclabile e di una strada pedonale che dia accesso in via Aldisio, nel centro di Ivrea. La classica pista urbana con pietrame e sabbia. "E' previsto – aggiunge il primo cittadino – che ai Comuni venga versata una quota da utilizzare per opere pubbliche, stimata per il disagio recato per la costruzione ed il passaggio del canale". In tutto arriveranno 70mila euro che permetteranno di recuperare il patrimonio comunale e di districarsi nella selva oggi inaccessibile vicina al camposanto (l'eventuale illuminazione resterà invece un capitolo a parte a cui dovrà provvedere, se lo ritiene, il Comune).
Sulla stessa lunghezza d'onda, tutto sommato, anche la minoranza. Non foss'altro per le dichiarazioni fatte in commissione da Ascanio Scelsa: "non siamo contrari ma crediamo che si debba cercare di dare il massimo di indennizzo ai cittadini. E che i costi della variante siano a carico del proponente".
Per quanto riguarda i terreni sottoposti ad uso civico, "stiamo lavorando sulla revisione dei contratti" annuncia Ippolito, intenzionata a dare priorità, nell'assegnazione, a chi li coltiva per professione più che per passione.
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